E se dietro ci fosse una speculazione? Certo, il presupposto non è nuovo all’orizzonte schematico del Movimento Cinque Stelle, ma quanto propone il consigliere comunale Alberto Filippi in una riflessione sul futuro carcere ha già acceso la spirale della polemica sul web. Da sempre attento alle questioni strettamente urbanistiche, infatti, Filippi parla di affarismo dilagante in merito al nuovo penitenziario e lo fa, ovviamente, su Facebook. “Il terreno del carcere di Bolzano – scrive - è stato comprato per metà dal Gruppo Podini e per metà dall’impresa Rauch tramite la Landiwirtschaftliche Gesellschaft Landkast con un prezzo di 255 euro al metro quadro stipulando la vendita il 13 settembre 2011 quando già si sapeva dove sarebbe stata costruita la struttura. Prezzo finale: 10.831.904 euro. Prezzo dell’esproprio: 15.800.000 euro”. E’ dalla differenza di questi due valori che Filippi cerchia addirittura una speculazione di 5 milioni di euro: il 50% dell’investimento in meno di due anni. Un’operazione se non altro riuscita che, però, è finita direttamente in tribunale per capire se e in che termini la Provincia possa esserne stata a conoscenza. “Non resta che sperare nella magistratura” commenta caustico il consigliere comunale. Appesi restano, però, pesanti interrogativi che muovono tutti da una domanda regina: perché investitori immobiliari avveduti avrebbero dovuto puntare su un terreno dal futuro quantomeno incerto?
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