Nessuna preclusione e massima apertura. Il gay pride alpino a Bolzano si può fare e il sindaco Luigi Spagnolli non chiude la porta, ma dalla progettazione alla concretizzazione si dipana un percorso complesso e affatto scontato. Insomma, si può a fare a patto di soddisfare delle perplessità pesanti. Prima di tutto coinvolgere tutte le associazioni locali poi anche, come logico che sia, protezione civile e polizia e infine valutare molto bene la quantità di partecipanti prevista. Quota 200.000 è già fuori discussione: impensabile in un anno solo.
Le criticità, in ogni caso, sono tutte di carattere logistico organizzativo e pare di capire che l'orientamento dell'amministrazione comunale sia quello del completo rifiuto della pregiudiziale politica. La bandiera del "no al diverso" già sventolate da alcuni partiti non trovano spazio sul pennone di piazza Municipio.
Nel telegiornale di oggi l'intervista al primo cittadino
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