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domenica 28 luglio 2013

Pdl contro Bertoldi: "Ora basta, va rimosso"

Bertoldi spacca tutto, anche il suo partito. Che si chiami Pdl o la vecchia-nuova Forza Italia le parole del coordinatore provinciale non sono piaciute proprio a chi dovrà sostanzialmente affiancarlo nella corsa alle prossime provinciali autunnali. "I docenti frustrati e poco intelligenti" dipinti dal ragazzo hanno innescato il solito polverone da web, ma il distinguo politicamente più pesante è certamente quello espresso da Enrico Lillo che figura come vice coordinatore. “Le dichiarazioni del commissario Bertoldi – recita la sua nota, stilisticamente agli antipodi rispetto ai furori giovanili del collega – sono del tutto fuori luogo e frutto evidentemente di una sua personale esperienza. Intendo quindi come vice coordinatore regionale del Popolo delle Libertà prendere le distanze da tali affermazioni portando ai docenti, ai dirigenti e al mondo della scuola in generale la mia solidarietà prima ancora che quella del partito. La mia esperienza scolastica, al contrario di quella di Bertoldi, è stata assolutamente positiva. Ritengo che un partito come il nostro debba distinguersi anche e soprattutto per il rispetto di tutti e l’educazione”. Senza affondare il fioretto e con eleganza, dunque, Lillo presenta un conto salato al collega: più educazione, meno personalismi e sarebbe gradita anche una carriera scolastica un pelo più brillante. Assai meno diplomatica la presa di posizione del consigliere comunale di Laives del Pdl Michele Peruzzo: “Non posso che dissociarmi dall’ennesima uscita fuori luogo di Bertoldi. Spero che in seno al partito si prendano provvedimenti seri per rimuovere una persona che con i suoi atti sconsiderati sta arrecando solo e continuamente inutili danni”. La base, insomma, chiede la deposizione e i vertici curano i mal di pancia con evidente dose di autocontrollo. Ancora una volta, però, nulla trapela dal sottosegretario Michaela Biancofiore che ha promosso il giovane al volante del partito sul territorio e nulla si sente dai suoi educatori. Nella scuola che funziona i tutor, talvolta, hanno la responsabilità di dire qualcosa oppure no?

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