E’ un balletto di cifre quello in atto tra la Provincia e la Corte Costituzionale, ma in mezzo rischiano di rimanere invischiati mucchi di soldi pubblici. Sulle consulenze, infatti, la Corte ha sbattuto ieri i pugni sul tavolo di Palazzo Widmann pretendendo un risparmio dell’80% sul totale del 2010 come previsto dalla spending review. L’ente locale, infatti, aveva interpretato la norma come un 80% sull’anno precedente il che, secondo il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì, ammonterebbe a circa il 20%.Un’inezia rispetto alle intenzioni. In soldoni, come scrive lo stesso Urzì in una nota, ballerebbero sei milioni d’euro a bilancio annuale. “Una cifra considerevole – scrive - per cui la prossima settimana mi attiverò a presentare un esposto alla Corte dei Conti perché siano individuati i responsabili di questo drammatico buco nero. Non solo, sarà anche da valutare l’ammontare progressivo negli anni del danno alle casse della Provincia e l’illecita spesa sulle consulenze esercitate nel 2011”. Oltre all’atto presso la giustizia contabile Urzì ha chiesto, stavolta sul versante più strettamente politico, le dimissioni dell’assessore provinciale alle finanze Roberto Bizzo: “La tenacia con cui è stata perseguita questa strada rappresenta una grave lesione in essere”. Ora, dunque, sarà la stessa Corte dei Conti a fare luce sulle effettiva responsabilità, ma anche sulle cifre esatte degli eventuali sforamenti, al netto della diatriba più squisitamente politica. La chiarezza, però, a questo punto pare necessaria.
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