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lunedì 28 aprile 2014

Amata, primo cucciolo di lama altoatesino


Galline, cavalli e…lama. O alpaca, secondo i gusti. Questo animale particolare è ormai principe incontrastato di una porzione di Soprabolzano, costellata da pascoli, che circonda il maso Kaserhof. La bellezza di 138 esemplari attirano ormai da anni curiosi, bambini e adulti per vedere da vicino un animale insolito, tanto curioso quanto diffidente. Da qualche giorno, però, la gita si arricchisce di un particolare in più perché è venuta alla luce la piccola Amata, la prima cucciola di lama dell’annata. Grigia con gli occhiali neri e una spruzzata di bianco il frugoletto guarda con simpatia quelle strane bestie umane che la visitano, ma non si allontana mai troppo dalla mamma. Allegra il nome della madre, Amata quella della figlia: un inno all’ottimismo per la famiglia Mair che per prima ha aperto a questi animali le porte altoatesine e italiane. Bene, come Amata ne aspettano altri 60 quest’anno.
 “Sì – ride Walter Mair – Amata è solo la prima dell’annata che già si presenta come ottima. D’altronde siamo un allevamento ed è normale sia così. Certo, ogni nascita è un’emozione e quando arriva il primo cucciolo anche di più”. Da profani scopriamo che si tratta di un lama e non di un alpaca. “Il lama è più grande e con le orecchie a banana mentre gli alpaca sono più piccoli con le orecchie appuntite”. Ci perdoni Mair, ma cosa se ne fa di 60 nuovi arrivi? “In parte li teniamo e in parte li vendiamo. Il mercato si è molto ampliato e abbiamo clienti anche in Alto Adige: gli ultimi sono tre esemplari finiti al lago di Monticolo. Altrimenti arriviamo nel nord Europa, ma anche Bergamo, Alessandria, Sicilia, Calabria e molta Inghilterra. C’è che li utilizza per attività turistiche e chi li sceglie come animale domestico”. Scusi? Come un cane? “Sì, esatto. Chiaramente parliamo di persone con appezzamenti di terra però è così”. Poniamo che io mi voglia portare a casa Amata, quando devo sborsare? “Ci sono vari fattori da considerare. Un lama, di norma, parte dai 2.000 euro in su”. Questo animale, poi, è famoso per il suo sputo ma in realtà è un gesto che compiono solo in stato d’allarme: difficile accada nella tranquillità del loro recinto. Meglio, comunque, non stuzzicare.
 Mair è da 24 anni allevatore di cavalli arabi e da 18 ha scoperto lama e alpaca. Un amore viscerale, certo, ma anche il fiuto per un investimento importante. “Ero all’estero per vedere uno stallone quando ho incontrato un allevatore con dei lama. Mi piacevano, ero curioso e ne ho comprati due. Mi sono accorto di quanto fossero belli e utili: posso tranquillamente dire che senza di loro non ci sarebbe il Kaserhof”. Come si guadagna con questi animali? “Vari modi. Dalla vendita diretta alle escursioni passando per la lana che è di ottima qualità. Noi facciamo la tosatura poi mandiamo la materia prima in Austria  e Toscana dove la lavorano trasformandola in vari prodotti. I copriletto, per esempio, sono molto morbidi e azzerano qualsiasi problema di allergia”.
 In Italia, intanto, l’attenzione del settore comincia ad essere alta: a settembre proprio al Kaserhof si terrà una mostra internazionale e il primo premio interamente italiano. Il 7 giugno, invece, porte aperte per tutti all’agriturismo.  Per quel giorno Amata avrà tanti amichetti da presentare.
Alan Conti 

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