Il pelo nell’uomo. Quello che
appare un refuso clamoroso è in realtà nel mondo dell’hockey una faccenda molto
seria. Una questione, diciamo così, di mentalità. Già perché il pelo in
questione è quello della barba che, secondo scaramanzia, va rigorosamente lasciato
tale dal primo disco scodellato nei playoff fino all’ultima sirena. Una scelta
nata quasi per caso in Nhl con la scelta degli Islanders ’79-’80 di non radersi
a causa del ritmo infernale della serie finale: 4 partite in 5 incontri. “Non
c’è tempo” dicono gli Isles e intanto si prendono un quadriennio senza mai
mollare la Stanley Cup. Di fronte a simile enormità sportiva si sfida chiunque
a non ripetere quel gesto propiziatorio e così la “playoff beard” (perché si
chiama così, all’inglese e con tanto di voce su Wikipedia) diventa affare serio
per chiunque ruoti attorno a un puck in primavera. Ora, passi per i giocatori e
i dirigenti che in qualche modo legano tutto al risultato, ma i veri highlander
della pratica sono senz’altro i tifosi. Sono loro che fuori dal palazzetto
devono giustificare il look imbarbarito con amici, parenti, colleghi o clienti.
Ragazzi, c’è gente che lavora nei negozi o nei bar. Per non parlare delle
fidanzate: valle a riprendere perché si innamorano di una scarpa mentre hai le
fattezze di Santa Claus. Non semplice.
Al cuor tifoso, però, non si comanda. Così
Bolzano, soprattutto per merito dei biancorossi purosangue di una curva
splendida, si è progressivamente punteggiata di barbe. Impiegati, dirigenti,
professionisti, deejay, operai, studenti: non importa, nessuna eccezione, prima
di tutto si è pazzi di questo Bolzano che sta solcando le acque della Ebel con
lo spirito delle caravelle di Colombo: non si sa dove arriverà, ma comunque si
tratterà di un luogo stupendo. I giornalisti? Si è detto nessuna eccezione.
Impossibile, dunque, non tributare loro una piccola galleria fotografica come
premio per passione e dedizione in un contesto dove la barba lunga rovescia il
suo proverbio e diventa un simbolo di entusiasmo e appartenenza. Bolzano torna
a stringersi al suo sport più popolare e lo fa anche attraverso gesti che
rendono onore a chi la squadra la segue sin da principio. Ovviamente non tutte
le barbe sono uguali perché la crescita è piuttosto individuale e c’è chi
trasfigura e chi riesca a cavarsela con qualche isolato cespuglietto isolato.
Guardatevi intorno stasera al Palaonda, sarà un divertimento in più.
L’hockey, poi, è sport particolarmente incline
a certe stranezze e le scaramanzie non si riducono mica alla semplice barba.
Per dire: c’è chi segue le partire senza scarpe e mangia finocchi crudi prima
di ogni partita. Tutto sommato, però, possiamo anche ritenerci soddisfatti
perché a Detroit i sostenitori dei Red Wings, anche loro biancorossi, trovano
benaugurante per i playoff lanciare polipi sul ghiaccio. Che poi Detroit è
città dove la reperibilità del polpo come materia prima è più o meno quella di
Bolzano. Chi si immagina una fine vicina con la finale di Ebel, però,
sottovaluta un aspetto fondamentale: a breve cominceranno i playoff Nhl e gli
appassionati hanno quasi tutti una squadra del cuore anche lì da sostenere
scaramanticamente. Coraggio fidanzate, guardate che splendida scarpa.
Alan Conti
Nessun commento:
Posta un commento