Né eroi né impassibili. Questa la
strada per aiutarsi davvero a vicenda e garantire, tra i commercianti, una
sicurezza reciproca. Quasi di mutuo aiuto. E’ la direzione indicata dai
Carabinieri agli esercenti di “Four You” che ieri sera si sono incontrati nella
sala Fronza del Teatro Cristallo. Un’iniziativa pensata proprio per chi lavora dietro
a una cassa e il piccolo timore di entrare nelle mire di qualche malvivente lo
può sempre nutrire. A incontrare una cinquantina di loro sono stati il Maggiore
Comandante della Compagnia di Bolzano Alberto Campagnolo e il vice della
Compagnia di Tesimo Federico Nardone.
“Non sottovalutate mai le situazioni – le
parole dei rappresentanti dell’Arma – e ricordatevi che i Carabinieri possono
essere chiamati per qualsiasi dubbio, anche il più stupido. Sarà banale, ma la
segnalazione è per noi un’arma preziosa”. Cosa accade, però, quando un
negoziante sporge denuncia per un furto? “Immediatamente partono le attività di
approfondimento investigativo, poi al termine il tutto viene trasmesso alla
procura”.
Gran parte delle domande degli esercenti,
però, ruota attorno al caso di un ipotetico furto. Possibile trattenere i ladri
fino all’arrivo delle forze dell’ordine? “E’ un tasto delicato perché devono
concorrere delle condizioni ben precise del furto aggravato in flagranza per
evitare di incorrere nel sequestro di persona”. Se c’è un sospetto che qualcuno
stia occultando della merce nella borsa si può applicare un’ispezione? “Si può
chiedere, ma non operare con la forza. Se poi all’arrivo delle forze
dell’ordine il furto non trova riscontro l’esercente non rischia comunque
nulla”. Attenzione, però, a non lasciare
nulla di intentato. “Sempre avvertire perché se un ladro non riesce a portare a
termine il crimine in un negozio è possibile si infili dentro quello dopo” la
richiesta dei militi. Attenzione alla posizione delle telecamere private:
“Devono puntare solo sulle pertinenze del negozio, all’esterno solo verso
l’ingresso, e vanno comunque segnalate con l’apposito cartello”. Da definire,
inoltre, i confini della legittima difesa. “E’ un limite complesso, in linea di
massima ci vuole una proporzione con l’offesa in un tempo immediato.
L’aggressione personale può portare alla colluttazione, il semplice furto
probabilmente no”.
C’è poi lo spinoso caso,
soprattutto per i baristi, delle risse improvvise. “Capiamo – spiega Campagnolo
– l’istinto a intervenire per dividere, ma è fondamentale una chiamata in
centrale perché a mettersi in mezzo ci si espone a moltissimi rischi
aggiuntivi”.
“Oltre all’aspetto della propria
sicurezza – sottolinea la presidente del centro commerciale naturale Elena
Bonaldi che ha organizzato la serata – era importante avere qualche input sulle
modalità per essere anche noi utili alla lotta alla microcriminalità. Per agire
in rete”. L’arma migliore, alla fine, è sempre quella del telefono: segnalare è
la prima mossa per curare.
Alan Conti
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