Il calcio è la sezione sportiva
con più praticanti nel Comune di Ora eppure rischia di sparire, cancellata. Già
perché l’Ora che gioca a Egna è piuttosto un controsenso, ma rischia di
diventare la soluzione paradossale a un intreccio di regole strette, burocrazia
macchinosa e ricerca di fondi. Il nodo attorno al quale ruota la sopravvivenza
di una associazione nata nel 1920 è quello dell’omologazione del campo in terra
con le luci artificiali. La sezione altoatesina della Federazione Italiana
Gioco Calcio, infatti, non l’ha concesso l’ha concessa: impianto fuori dai
parametri. “La Figc – spiega Andrea Piccoli, direttore sportivo dell’Ora
Calcio, ma anche consigliere comunale – sta finanziando la costruzione di un
campo alternativo che terrà in uso per sé. Purtroppo questo impianto non si
trova ad Ora, ma ad Egna”. Senza troppo girarci attorno, insomma, alla
Federazione interessa assai più il destino della propria struttura che non
recuperare la terra battuta di Ora. Chiunque abbia frequentato un minimo i campi
della Provincia, però, sa anche che togliendo questa omologazione la Figc crea
un precedente importante: sono tanti, a questo punto, i terreni gibbosi su cui
ci sarebbe da fare una riflessione. In un paio di scritti inviati alla Figc
locale, infatti, Piccoli chiede lumi precisi sugli interventi da promuovere e
sottolinea pure i vantaggi del campo attuale. “Da 12 anni procediamo
regolarmente al risanamento e il drenaggio dell’acqua piovana è comunque buono.
Le infrastrutture ci sono e sono accettabili. Crediamo sia interesse della
Federazione salvare quante più associazioni possibili”. Solo una delle lettere
ha ricevuto risposta dalla Figc con sottolineatura del nuovo investimento a
Egna. Addirittura una mail con richiesta d’incontro è rimasta lettera morta da
più di un mese: probabilmente il territorio altoatesino è talmente esteso da
non aver lasciato tempo per analizzare la situazione di una società che rischia
di morire.
Fuori dalla tenzone rimane, però,
l’amministrazione comunale di Ora: la possibile soppressione della squadra di
paese non può lasciare indifferente la comunità. “La struttura è in gestione
proprio dal Comune – continua Piccoli – ma l’ente non si è ancora espresso su
come intende procedere in futuro”. Se la direzione non la sa un consigliere
comunale c’è da credere che in Municipio alberghi qualche incertezza. Qui,
però, spunta la sorpresa che potrebbe sparigliare le carte. Sottotraccia,
infatti, l’assessore Elmar Gabelin e il consigliere Engelbert Schaller hanno
proposto Ora come sede nel nuovo campo di allenamento dell’Fc Alto Adige. “Una
richiesta sensata dato che abbiamo 2 campi
con tribune, illuminazione, 5 spogliatoi per le squadre e uno per gli
arbitri, un parcheggio con 300 stalli e una grande sala di ritrovo con bar e
cucina. Senza dimenticare la vicinanza all’autostrada e alla stazione dei
treni”. Caldaro e Appiano sono, fino adesso, le due sedi più chiacchierate per
gli allenamenti biancorossi, ma nessuna delle due, finora, ha mai fatto salti
di gioia per ospitare la squadra. Urge un incontro tra la società, il sindaco e
la Figc. Sempre che in Federazione non siano troppo occupati.
Alan Conti
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