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mercoledì 30 aprile 2014

Giovani volontari per 72 ore

Appunti di viaggio per chi ama prendersela con i giovani disinteressati: affrontare un piccolo tour dei luoghi lambiti dall’iniziativa “72h senza compromessi”. Da mercoledì pomeriggio e fino a sabato scorso decine di ragazzi dai 14 anni in poi sono sparpagliati tra parrocchie, case di riposo, strutture della Caritas e luoghi di assistenza per sviluppare, del tutto gratuitamente, progetti di solidarietà. Bonificare un campo da calcio, abbellire un muro con un disegno, creare una festa multietnica, pulire un giardino, predisporre corsi di pittura per disabili oppure semplicemente tenere compagnia agli anziani: sono solo alcuni dei progetti proposti. I giovani si iscrivono ma non scelgono di cosa occuparsi: lo scoprono all’ultimo momento e nessuno mugugna. Maniche arrotolate e darsi da fare, dormendo in brande e sacchi a pelo all’interno di oratori o strutture. Arrivano da Trentino e Alto Adige e oltre a lavorare, diciamocelo, si divertono pure perché comunque quattro giorni e tre notti fuori casa all’avventura sono sempre qualcosa di stuzzicante.
 “E’ divertente – spiega Elisa Chemolli impegnata a disegnare un murales alla casa di riposo Villa Armonia di viale Trento – perché non sapevamo di cosa ci saremmo dovuti occupare ed è stata una piacevole scoperta”. Il suo gruppo è formato da ragazzi delle scuole professionali di indirizzo grafico di Trento: la scelta degli organizzatori è stata ponderata. “In una sala interna, utilizzata anche per le messe, creeremo un muro di mattoni affacciato su un prato verde con delle spighe e il sole alto in cielo. Il muro rappresenta la solida esperienza degli anziani, il prato la loro giovinezza che dentro non sparisce, le spighe il sostegno degli animatori e il sole Dio che accompagna le messe”. Finito l’interno passeranno all’esterno per dipingere un albero che contiene in sé tutte le 4 stagioni.
 Arrampicandosi per Aslago ecco che a Casa Freinademetz incontriamo un altro gruppo di ragazzi trentini, parrocchia di Gardolo. Un mix di universitari e studenti delle superiori che, armati di badili e falci, stanno disboscando la zona dell’antica piscina. La presenza delle cantine sotterranee impedisce di riempirla nuovamente con l’acqua così i ragazzi eliminano le erbacce e srotoleranno le coperture di plastica riconsegnando, di fatto, uno spazio del tutto nuovo alla struttura. I responsabili se li coccolano con gli occhi e all’interno fanno borbottare una grande caffettiera per regalare ai giovani una pausa. Quasi bisogna strapparli dal loro lavoro. “Sono davvero da applausi – ammette un’assistente – in poco più di un pomeriggio hanno ottenuto risultati strabilianti”. Tutto a bassa voce che i giovani, si sa, sono facili all’entusiasmo da complimento.
Spostandosi a San Giacomo incontriamo un gruppo di ragazzi altoatesini che brulica nel campo adiacente l’oratorio. Sarebbe un grande prato per il calcio, ma il cantiere per la riqualificazione della parrocchia lo ha trasformato in un percorso costellato da sassi enormi ed erba alta. I giovani in arrivo da Bressanone, Bassa Atesina e persino val Passiria non si sono fatti spaventare. “Abbiamo cominciato dalle piante che dall’esterno si infilavano pericolosamente nelle reti – spiega la capogruppo Ancilla Lechner – e poi siamo passati alla rimozione di tutti i sassi e delle piante. Alla fine dovremmo restituire alla parrocchia uno spazio molto ampio da usare come meglio credono”. Del campo si interesserà in particolare il neonato centro giovanile che approfitterà della notevole superfice per organizzare manifestazioni, feste, incontri o anche partite da calcio acquistando e montando la porta che manca.
 Il filo conduttore di queste 72 ore, dunque, è impegnarsi in un percorso che continuerà a dare i suoi frutti anche in futuro lasciando, al contempo, ai ragazzi una bella esperienza e la soddisfazione di aver contribuito a qualcosa che da soli è praticamente impossibile fare.
Alan Conti

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