Doveva essere un centro giovanile plurilingue ed è diventato
un centro culturale. Parliamo del progetto che già da qualche anno viene
previsto dall’amministrazione bolzanina per creare un punto di ritrovo per i
ragazzi che sia effettivamente qualcosa di diverso. Finora una bella intenzione
che, però, è sempre rimasta sul piano delle belle intenzioni mentre la carta
l’ha vista solo nelle righe di qualche bilancio: nessun concreto progetto, nessuna idea della sua effettiva
ubicazione. Fin qui, tutto sommato, poco male o comunque niente di
irrimediabile. Il problema è che doveva essere finanziato con 3,5 milioni di
euro secondo il piano di investimenti 2013-2015 del Comune di Bolzano e nel suo
gemello allegato al bilancio di previsione 2014 sul periodo 2014-2016 la cifra
è diventata di un solo milione. Persi secchi 2,5 milioni di euro nel
tergiversare di questi mesi e ancora non si vede un progetto preciso, anche se
qualcosa sembra muoversi. “E’ una situazione incredibile – sottolinea il
consigliere comunale dell’Udc Angelo Gennaccaro – perché questa cifra è sempre
stata messa a bilancio per nulla. Nell’ottica di una centralità del
plurilinguismo si tratta di un’opera che riveste un’importanza particolare. Con
un milione di euro possibile non trovare uno straccio di sede per questo su
tutto il territorio comunale?”.
La messa in bilancio
di più progetti è, comunque, prassi piuttosto abituale e risponde a una logica
di accesso al finanziamento previsto, appunto, solo per quello che è già
riportato nel documento preventivo. Poi, di norma, si procede all’aggiustamento
con una variazione di bilancio.
Il passaggio da
“centro giovanile” a “centro culturale”, comunque, ha determinato lo
spostamento dell’intervento dall’assessorato di Mauro Randi a quello di
Patrizia Trincanato. Un cambio di denominazione che è più un tecnicismo di
competenze che non una vera e propria modifica di un progetto che, come detto,
è ancora tutto da costruire. E’ la stessa Trincanato, comunque, a delineare un percorso istituzionale più preciso.
“E’ mia intenzione predisporre tutto il necessario per partire appena possibile
con un bando per l’intervento. Da quello, chiaramente, dipenderà anche la
scelta dell’eventuale ubicazione, ma penso che si possa entrare in una fase più
operativa senza aspettare troppo”. Meglio, dunque, velocizzare per evitare
ulteriori, improvvisi, decurtamenti.
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