Il Festival Studentesco è come
una bottega artigiana, dove in vetrina brilla la bellezza del prodotto finito e
in laboratorio si sgobba mettendo le basi del successo. In questi mesi i tanti
ragazzi impegnati nell’Artist Club e dentro le varie scuole hanno sudato le
proverbiali sette camice per arrivare al primo piano di questi giorni. Già,
perché la 44esima edizione di questa manifestazione che molte città ci
invidiano ha varato il proprio cammino in marzo con i contest di fotografia e
disegno con tema “Le Radici” e “I Mostri”, oltre alla realizzazione del
manifesto vinta da Gabriele Orsaniti dell’IISS Galilei, ma adesso entra
veramente nel vivo. Da ieri fino a domenica, infatti, saranno esposte le arti
figurative al Teatro Cristallo dove, nelle serate di venerdì e sabato, si
terranno le esibizioni classiche. Domenica tutti al Campo Coni dalle 14.30 per
la giornata delle competizioni sportive per arrivare venerdì 11 e sabato 12 al
clou delle serate moderne al Palasport con la proclamazione finale del vincitore
che succederà (o triplicherà) la doppia vittoria del liceo scientifico
“Torricelli” negli ultimi due anni.
In totale saranno 338 le esibizioni (66 nelle
discipline moderne, 105 in quelle
digitali, 60 nelle figurative, 54 nelle classiche e 56 ai giochi senza
frontiere del Campo Coni) per un totale di ben 1.000 ragazzi coinvolti, l’anima
pulsante della manifestazione. Ventidue le scuole coinvolte di cui otto
tedesche: dato che sta a cuore all’Artist Club. “L’obiettivo finale è sempre
quello del festival bilingue – spiega l’organizzatore e presentatore storico
Max Berloffa – e ogni anno facciamo un piccolo passo in questa direzione. Sono
quattro edizioni che ci stiamo lavorando e abbiamo già la presentazione, la
giuria e il regolamento bilingue. Non solo, quest’anno la categoria “Twin” è
stata pensata proprio per far portare sul palco esibizioni condivise tra
istituti di madrelingua diversa. Si divertono con un obiettivo comune”. Con lui, non a caso, a condurre tornerà Carol
Trisorio. Gli spettatori attesi solo alle serate finali saranno 3.000: una
responsabilità non da poco per la presidentessa dell’Artist Club Elena Weiss
fresca di nomina. “Senza l’aiuto delle scuole non potremmo mai essere così
efficaci. Ci sentiamo solo lo strumento della loro espressione. E’ bellissimo,
comunque, avere l’appoggio forte del Servizio Giovani Provinciale,
dell’Istituto Vivaldi per la band di supporto, di Avis e Admo per la promozione
della cultura della donazione con due premi intitolati per quei ragazzi che si
spendono di più per il Festival e per la propria scuola”.
Come ogni anno, dunque, il calendario è una
cascata di conferme e novità. Tra le tante, però, stuzzicano la curiosità gli
elaborati delle arti figurative sul tema de “La legge della giungla”, la
composizione comica e la musica unplugged a teatro o il Festival Jam delle
serate moderne, una categoria in cui in due minuti (quasi) tutto è
sostanzialmente permesso per liberare la propria creatività. Domenica occhi
puntati sulla prova di resistenza “Survivor Path” e sulla disciplina di
“gavettonissimo in lunghissimo”. Il lavoro in laboratorio è stato di fino, la
vetrina ha tutto per brillare.
Alan Conti
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