Cerca nel blog

giovedì 5 giugno 2014

Piscina e bocciodromo, viale Trieste cambia faccia



Lo sport che pulsa e cambia faccia a viale Trieste. La zona del Lido e dello stadio Druso vivrà in questi mesi una fase di profonda trasformazione saltando rapidamente dagli anni ’60 ai giorni nostri. Dalla piscina alle tribune passando per il bocciodromo e il sogno di un nuovo PalaMazzali. Ieri sono state messe sul tavolo tutte le carte durante un sopralluogo con i tecnici comunali.
PISCINA COPERTA. L’opera più impattante, al momento, è la completa riqualificazione della vasca interna del lido che da anni causa di infiltrazioni e perdite fastidiose nei locali tecnici. Il Lido esterno è stato riaperto in anticipo proprio per fare spazio a questo cantiere che dovrà procedere a ritmi serrati. “Tutta le piastrelle della vasca – spiega l’ingegnere comunale Georg Gschliesser – saranno smantellate per fare spazio a una rivestitura inox. L’estetica sarà come quella della piscina olimpionica esterna, mentre le misure finali saranno 25 metri di lunghezza, 16 di larghezza con una profondità variabile di 1,40 metri sul lato ovest e 5,12 lato est”. L’acqua sarà a sfioro e questo comporterà l’innalzamento di 28 centimetri del corpo piattaforme per i tuffi con allargamento delle pedane per renderlo omologabile anche per le gare di sincro. Costo dell’operazione 1,15 milioni di euro. I tempi, qui, sono la vera tagliola perché il 24 settembre tutto deve essere pronto e infiocchettato vista la chiusura della stagione outdoor il 14. “La ditta austriaca Berndorf che fornirà il rivestimento – chiude Gschliesser – si è detta pronta a lavorare anche di notte pur di rispettare la consegna”.
BOCCIODROMO. Poco più in là il bocciodromo si affaccia verso la pista ciclabile con un sorriso sdentato. In corso, infatti, i lavori di ristrutturazione del ristorante con la realizzazione di due nuove terrazze e la sistemazione di tutta la zona antistante. Un intervento da 700.000 euro che verrà poi riconsegnato alla vecchia gestione a luglio per gli arredi e a settembre per la nuova inaugurazione. Vicino a dei rendering sufficientemente poco primaverili , quindi graditi all’assessore Luigi Gallo, vien da chiedere il perché di un lavoro che nemmeno sfiora le piste da bocce della comunità. “Il locale è patrimonio del Comune, il gestore paga un canone e se migliora il suo lavoro migliorano anche le nostre entrate. In ogni caso contiamo di mettere mano anche alle bocce e al PalaMazzali se possibile” la risposta del rappresentante di giunta.
PALAMAZZALI. Qui si entra nella dimensione meno certa e più insicura. L’idea di un rinnovamento rende curiosi, ma il procedimento è ingarbugliato e la diffidenza appropriata. “Sarebbe bello poter mettere mano in modo efficace a questo palazzetto, ma ci sarà bisogno di convincere la Provincia” spiega Gallo. Più netto è il direttore della ripartizione lavori pubblici Marco Spada: “Solo per una ristrutturazione di quello che c’è ci vorrebbero 4 milioni, mentre un progetto serio costerebbe sui 10 milioni. Difficile perché l’amministrazione provinciale non ha mai finanziato impianti sportivi su Bolzano a parte il Druso, ma si potrebbe collegare il tutto proprio alla nuova curva per gli spettatori del pallone”.
STADIO DRUSO. L’impianto calcistico, infatti, è in rampa di lancio progettuale. Dopo Pentecoste l’architetto Ralf Dejaco di Bressanone riceverà l’incarico per passare dallo studio di fattibilità alla parte più concreta. Chiare, comunque, le intenzioni dell’amministrazione. “Qui avremo un sostegno provinciale per un’opera da 4 milioni – continua Spada – che porterà la capienza a 4.500 spettatori. Verrà cancellata la pista d’atletica, avvicinato il campo alle tribune e costruita la nuova curva sul lato del lido da riservare in larga parte ai tifosi ospiti. Verrà rivista anche la “Canazza” (lato fiume) che oggi ha moltissimi problemi. L’altra curva, come detto, speriamo di includerla nel progetto del PalaMazzali rendendoli comunicanti”. Non si partirà fino al 2015 con lavori che dureranno tra i due e i tre anni e che dovranno convivere con l’attività agonistica. Dovessimo fare il salto di categoria sul campo non saremmo certo l’unica città a giocare con un cantiere, ma sicuramente non ci saranno altri stadi dove la curva di casa è destinata agli ospiti. 

Nessun commento:

Posta un commento