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lunedì 12 aprile 2010
Le coop: da noi orari più flessibili e più cura
BOLZANO. Mauro Mantovan è un genitore che ha scelto il nido comunale Sole di via Milano: «Ci piace l’organizzazione. Le tariffe? Chiaro che pagare 300 euro a figlio pesa ma, tutto sommato, mi sembra un prezzo abbastanza equo». Gabriella Cortelletti, operatrice, cerca di smorzare la contrapposizione con le microstrutture: «Si tratta di servizi diversi che hanno, però, una linea pedagogica condivisa». La collega Angelica Piro chiude le riflessioni con uno sguardo alle tariffe: «Modularle anche qui in base all’orario non mi sembra una soluzione applicabile. La professionalità di queste strutture giustifica i prezzi richiesti dalle famiglie, calcolati, oltretutto, in base al reddito». Sonia Martinato e Laura Montel lavorano invece nella microstruttura “Aquilone”, avamposto di “Baby Coop” in piazza Don Bosco. «Il rapporto delle nostre cooperative è di un’operatrice ogni cinque bambini, in luoghi magari più intimi e raccolti: sono questi gli aspetti maggiormente apprezzati dai genitori». La scelta dell’orario, invece, sembra essere un vantaggio solo sulla carta: «Rispetto a qualche anno fa, oggi i bambini sono tutti qui alle 9 e il 90% rimane anche il pomeriggio fino alle 16, quindi da quel punto di vista siamo simili all’asilo». Maria Mattina lavora nella microstruttura della coop “Tagesmutter” di via Bari: «Sbagliato pensare che a noi si rivolgano solo le famiglie rimaste fuori dalle graduatorie per il nido. Si tratta, anzi, di una scelta consapevole basata sulla flessibilità dell’orario e della possibilità di seguire i piccoli più da vicino». (a.c.)
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