Vero, con buona pace di Bruno Vespa
siamo un territorio autonomo con l'innegabile tendenza a guardare in
casa più che in cortile, ma sul tema sicurezza due passi indietro
per ottenere un orizzonte nazionale ogni tanto è il caso di farli.
L'occasione arriva da una ricerca coordinata da Transcrime, istituto
di criminologia emanazione dell'Università Cattolica di Milano,
basata sui dati del Ministero dell'Interno e ripresa nell'edizione
odierna del Corriere della Sera da Claudio Del Frate. Bene, dalle
cifre emergono due realtà: una decisamente preoccupante, l'altra più
rassicurante. La faccia brutta della medaglia è il dato nazionale
che vede, in Italia, un furto in abitazione al minuto con un totale
di 240mila denunce in un anno e un incremento monstre del 114%
contro, per esempio, il 4% dei furti semplici. La parte positiva,
invece, è quella strettamente locale legata al dato dei colpi ogni
100.000 abitanti. Ebbene Bolzano con i suoi 117,1 risulta ancora la
più sicura per distacco e anche il trend non appare allarmante visto
che non appare nella top 13 delle città pericolosamente in crescita.
Il fenomeno, insomma, è sotto controllo: perlomeno nei numeri.
Attenzione, comunque, all'associazione facile dell'aumento di questa
criminalità alla crisi economica perchè il curatore della ricerca,
il docente Marco Dugato, esclude questo parallelismo. “Si tratta di
operazioni che richiedono una certa preparazione. E' molto più
facile che chi si trova in improvvisa difficoltà si orienti sul
piccolo furto al supermercato o lo scippo estemporaneo”. Da
annotare, infine, la ronda tecnologica istituita da alcuni abitanti
di Bergamo: gli affiliati, infatti, hanno creato un gruppo condiviso
sull'applicazione per smartphone What's App. Il primo che si accorge
di qualcosa avverte gli altri che arrivano subito. Hi tech e fai da
te: il futuro incerto della sicurezza?
Alan Conti
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