Non sia un pretesto. Dopo aver
pubblicato ufficialmente la propria contrarietà all'opzione di
smaltimento a Bolzano dei rifiuti trentini l'assessore comunale Luigi
Gallo è categorico anche su due nuovi fronti che potrebbero aprirsi.
“Non vorrei – scrive – che questa minaccia venga usata come
forma di pressione per farci arrivare comunque a Bolzano i fanghi dei
depuratori che andrebbero smaltiti in Bassa Atesina o che si
costringa il capoluogo a rinunciare alla differenziata”. Tradotto:
un passo indietro rispetto al bidoncino. La sfida alla Provincia,
dunque, è lanciata: “Non si sogni nemmeno di imporre a Bolzano
altri regali”.
Pronte e diverse le reazioni con Maria
Teresa Fortini che richiama la giunta alle sue responsabilità. “Non
erano già presenti quando hanno approvato il nuovo
termovalorizzatore? Come mai si preoccupano così tanto se inquina
meno di una macchina diesel come avevano sostenuto? Gallo può
parlare con la collega Patrizia Trincanato o con Stefano Fattor e lo
tranquillizzeranno”. Promette battaglia, invece, Francesco Mafrici,
consigliere a Don Bosco di Alto Adige nel cuore: “Questa volta
saremo noi a fare le barricate non chi non ha un mosso un dito e ora
si preoccupa”. Lascia uno spiraglio sul retrofront bidoncino,
invece, il consigliere comunale dei Socialisti Claudio Della Ratta:
“Non esiste né portare qui le immondizie di Trento né smaltire
noi i fanghi. Sarebbe più facile tornare al vecchio sistema che non
appesantire il capoluogo”. Lapidaria e sintetica chiusura di Egidio
Tonolli di Unitalia: “Quante inesattezze ci avete raccontato in
consiglio. Bugiardi”.
Alan Conti
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