Si era chiesto chiarezza a gran voce e va dato atto al Comune di aver riposto con buona prontezza. L'accusa dell'auto comunale utilizzata per motivi privati apparsa ieri su Facebook e ripresa dal nostro telegiornale ha varcato la soglia dell'assessorato al personale, ufficio di Luigi Gallo. È lo stesso assessore, infatti, a premurarsi di avviare un approfondimento interno che richiederà i tempi giusti per dare risposte che siano attendibili. La buona fede è certificata da un particolare notato da Gallo è sfuggito all'occhio del cronista: "Abbiamo cominciato il processo di verifica di quanto accaduto. Prima di tutto, peró, dobbiamo scusarci con la cittadinanza per quello che appare evidente da un'analisi particolareggiata dalla foto ovvero il posteggio in divieto di sosta. I dipendenti comunali dovrebbero dare il buon esempio sempre. È bene, comunque, sottolineare che anche questi mezzi sono passibili di sanzioni che vengono pagate dal titolare della patente". Non è la mano pubblica, insomma, a pagare l'eventuale multa anche perché, a ben vedere, sarebbe un semplice andrivieni di risorse con qualche spicciolo perso nella transazione. Per tutte le altre accuse è giudicate dall'assessore "certamente più gravi" viene sottolineata la mancanza di "responsabilità comprovata", ma comunque promessa una verifica "per quegli aspetti ancora analizzabili". La chiuse, infine, è una difesa dei lavoratori pubblici che invita a prendere le distanze da eventuali facili generalizzazioni. Tutto sommato, in linea globale oltre l'episodio, è molto probabile che per una gestione allegra di un dipendente ne corrispondano almeno altri cinque che ben si comportano. Solo che quest'ultimi non fanno lo stesso scalpore e rumore.
Alan Conti
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