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giovedì 15 aprile 2010

Elisabeth, cuore da infermiera


Alto Adige — 14 aprile 2010 pagina 10 sezione: ALTRE

BOLZANO. Doveva essere a lezione Elisabeth Peer, a coltivare la passione per l’infermieristica che pochi mesi prima l’aveva portata in Abruzzo, in supporto alla Croce Bianca, e che pochi mesi dopo le avrebbe dovuto consegnare la tanto desiderata laurea. Un ritardo l’ha portata al tragico appuntamento con la frana e la morte. Dalla sua Tarces, frazione di Malles, Lisi stava raggiungendo Merano. Da lì, avrebbe puntato verso Bolzano: aveva salutato da poco il fidanzato alla stazione. All’interno della scuola infermieristica le amiche di sempre sono incredule. Nell’androne, i tutor che la seguivano quotidianamente hanno costruito un piccolo altarino: due candele, un mazzo di fiori e una foto di Elisabeth sorridente. Daniele Gianotti era un suo compagno di corso: «Una ragazza amata e bravissima negli studi. Ieri mattina, quando la frana si è abbattuta sul treno, la lezione era già iniziata, ma le sue amiche avevano scoperto che sul convoglio c’era anche lei perché avevano sentito per telefono il fidanzato che l’aveva accompagnata alla stazione». Nell’aula era presente anche la cugina di Elisabeth. «Quando nel pomeriggio è arrivata la notizia - racconta la coordinatrice dell’istituto Laura Dalsass - è stata tra le prime a saperlo. A quel punto abbiamo deciso di comunicarlo a tutti i ragazzi e di sospendere le lezioni. Fino alla fine abbiamo sperato che si fosse fermata a dare una mano ai soccorritori». Elisabeth frequentava il terzo anno di corso, l’ultimo. «Avrebbe ottenuto la laurea dopo pochi mesi - le parole degli altri coordinatori Luisa Valer e Maurizio Pilio - e i docenti ne parlano in termini entusiastici, come di una ragazza modello, con una sensibilità superiore a quella dei coetanei che la portava a dedicarsi al volontariato. Sicuramente l’Istituto chiuderà in occasione dei funerali». Una voglia di aiutare che ha spinto Elisabeth a partire subito per l’Abruzzo dopo il terremoto. «La Croce Bianca - racconta la coordinatrice dei tutor Loredana Filosi - ci ha scritto chiedendo la disponibilità di alcuni nostri ragazzi per un supporto. Elisabeth si è subito offerta, nonostante si trattasse di un tirocinio che non veniva riconosciuto dalla scuola. Voleva fare un’esperienza di vita, per seguire la propria vocazione personale». E’ proprio tra i terremotati che Elisabeth si distingue per dolcezza e attenzione: «Tornata dall’Abruzzo ha raccontato la sua esperienza con un ricco reportage fotografico. Ha sottolineato a tutti gli aspetti emotivi, il bisogno di aiuto psicologico e l’empatia necessari per entrare in sintonia con chi ha subito simili disgrazie». Un’esperienza coraggiosa per una ragazza di appena 21 anni. «Mamma Luisa e papà Meinrad - conclude Filosi - devono essere orgogliosi di una figlia così». Fuori dall’aula, intanto, sciamano i compagni di Elisabeth: «Il clima oggi è pesantissimo - racconta una di loro - tra di noi evitiamo di parlarne». Le sue amiche non passano nemmeno dall’entrata principale perché non ce la fanno a vedere l’altarino che la scuola le ha dedicato». Un intimo luogo di raccoglimento, dove a mezzogiorno si è radunato il personale per un ricordo comune. Ma il ricordo di Elisabeth Peer vola anche sulle pagine di Facebook, dove è stato aperto un gruppo “in Gedenken an Elisabeth Peer” (”in memoria di Elisabeth Peer”) che ha riunito ben presto parenti, amici e conoscenti della ragazza di Tarces. Tantissime le adesioni, già a quota 400 nel primo pomeriggio di ieri, a poche ore dalla fondazione per iniziativa di Elisabeth Patzleiner. Molti i messaggi di cordoglio, le foto e i ricordi. © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

2 commenti:

  1. Voi scrivete "Sicuramente l’Istituto chiuderà in occasione dei funerali". Sbagliato. Va avanti tutto come niente fosse.

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  2. La notizia arriva per bocca dei coordinatori...francamente ignoro se nel frattempo abbiano cambiato idea...Alan

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