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giovedì 4 agosto 2011

Lillo:"Su Casanova aprire un tavolo condiviso"


“Il futuro di Casanova è nelle mani dei privati, quindi il Comune deve provvedere a creare uno scenario dalle prospettive certe attraverso l’apertura di un tavolo tematico con Ipes, Provincia, Università, Eurac e Cooperative”. Enrico Lillo, consigliere comunale del Pdl ed ex presidente della Circoscrizione Don Bosco, con una nota pubblicata su facebook torna sul tema del nuovo rione. “Bisogna dire chiaramente ai cittadini che la parte commerciale non riguarda assolutamente i servizi di cui tanto si parla ed è assolutamente e unicamente legata al commercio dei privati”. La presa di coscienza, però, non basta a delegare tutto al mercato privato slegando il pubblico da ogni responsabilità. “Il Comune deve impegnarsi a evitare che anche questo bando vada deserto come i precedenti. Bene hanno fatto, quindi, Helen Ellecosta e i membri del Laboratorio a sollecitare maggiore attenzione sull’ormai famoso lotto C. Come già proposto in una mozione ignorata dall’assessore all’urbanistica Maria Chiara Pasquali, ritengo indispensabile l’apertura di un tavolo condiviso perché nessun imprenditore, al giorno d’oggi, è disposto ad accettare salti nel buio senza un minimo di certezza”. Gli unici edifici che saranno a carico diretto del Comune, infatti, saranno le strutture scolastiche e quelle per anziani: entrambe piuttosto lontane dal vedere la luce. La polemica sul lotto C, quindi, continua senza sosta e anche Lillo, in chiusura della sua nota, non manca di alimentarla. “Nel caso ci si ostinasse a non volersi confrontare con gli altri soggetti provinciali verrebbe davvero da pensare a una precisa volontà di far fallire il bando per poi permettere di trasformare l’intero lotto in residenziale”. Proprio l’aspetto residenziale, va ricordato, è quello che maggiormente indispettisce i residenti del Laboratorio, inizialmente convinti di trovarsi al cospetto di un edificio interamente dedicato a servizi ed attività commerciali e poi ritrovatisi al cospetto di un progetto modificato. L’architettura dell’edificio, in secondo luogo, è entrata nel mirino dei contestatori che non hanno esitato a definire il lotto C “un casermone che taglierà di netto il rione”. Al quadro generale va aggiunto un certo timore attorno alla consegna delle ultime centinaia di appartamenti Ipes che aumenteranno in modo netto la densità abitativa di Casanova. La residente Cristina Finelli, infatti, conferma il malcontento: “Adesso crescerà sensibilmente la popolazione e nulla si è mosso concretamente. Certo, gli assessori sono venuti a trovarci nei sopralluoghi, ma alla fine hanno fatto di testa loro e noi stiamo ancora aspettando un minimo di assistenza”. Tra le tante, la mancanza più grave per Casanova sembra quella legata ai trasporti: “Ci avevano promesso la stazione dei treni, addirittura l’assessore provinciale Thomas Widmann parlava di lavori a tempo di record, eppur siamo ancora qui che dobbiamo tutti fare affidamento sulla linea 3 del bus Sasa e sulle uniche due stradine di raccordo con via Resia”.

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