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venerdì 12 agosto 2011

Via Garibaldi, alloggi invivibili?


Il primo passo è di azzerare la presenza di scarafaggi e cimici, poi si vedrà come procedere a livello istituzionale per ripristinare le condizioni igienico sanitarie minime all’interno di alcune abitazioni del condominio “Garibaldi 20”. Puntuale nell’androne di casa si è presentato ieri Andreas Flor, dipendente della ditta “Eco San” di Appiano incaricata della disinfestazione dall’amministratore di condominio. L’abbiamo accompagnato. Che non si tratti di un edificio come gli altri, comunque, è subito piuttosto evidente quando Yussuf (nome di fantasia) ci invita a entrare nella sua abitazione. Cucina fatiscente, mobili vecchi ormai buoni solo per la raccolta differenziata, bagno vecchio con soffitto ricoperto di muffa, sporcizia diffusa e una camera con sei letti a castello, ciascuno di differente fattura, cui va aggiunta una brandina aperta nel salotto. In totale fanno sette coinquilini in poco meno di due stanze più angolo cucina: dato confermato da un foglio in cucina che sancisce la spartizione di alcuni scaffali. Yussuf, 33 anni senegalese con moglie e due figlie a Dakar, ci guarda e intuisce una certa sorpresa. “Purtroppo le nostre condizioni sono disumane, avete ragione, ma molto spesso si tratta di conseguenze inevitabili”. Non racconta come mai abbia deciso di lasciare il Senegal, ma da lì in poi per lui la vita s’è fatta una parete verticale. “Questo appartamento è un buco che difficilmente si può definire casa, eppure a 100-150 euro più le spese per il posto letto è quanto di meglio possiamo permetterci. In totale paghiamo circa 800 euro a un proprietario italiano: possibile, però, che nel vostro Paese non esistano dei controlli sullo stato degli immobili affittati? In troppi speculano sulle nostre difficoltà”. Se ci fossero questi controlli, per la verità, Yussuf difficilmente sarebbe ancora qui. “Non ho nessun documento, quindi non posso trovare un lavoro, ma se non trovo un lavoro nessuno mi rilascia i documenti necessari per avere un briciolo di autonomia e provare a lasciare questo posto. E’ un circolo vizioso e c’è chi ne approfitta chiedendo dei soldi per spacciarsi da datore di lavoro e facilitare così le procedure per i permessi di soggiorno. A me sono stati sottratti circa 1.000 euro pochi mesi fa”. Inevitabile, quindi, vivere di espedienti: “Faccio il venditore ambulante e cerco di pagarmi l’affitto, in attesa di qualche buona novità”. Ben presto, però, l’oggetto della discussione torna a essere la casa: “Non è un bel posto e sappiamo che le condizioni igieniche sono al limite. Gli stranieri di Bolzano, però, sanno tutti che qui possono trovare un primo approdo e come tale trattano questo edificio”.
Nello sporco, intanto, saltano fuori gli insetti che Flor sterminerà. “Spariamo – spiega – un prodotto a forte attrattiva alimentare che attira la blattella germanica. Una volta che lo scarafaggio mangia la pasta passano alcuni minuti prima che il veleno faccia effetto. In questo modo la blattella, che ha un raggio d’azione piuttosto ridotto, può tornare in tana e morire lì. Nutrendosi della sua carcassa l’intera colonia viene colpita”. Proprio in via Garibaldi, però, ci sono due grossi problemi: “La blattella ha una capacità riproduttiva molto sviluppata, quindi sarebbe necessario intervenire in quante più abitazioni possibili ma non tutti ci permettono di entrare. Abbiamo scoperto, inoltre, che nelle case sono state avvistate anche le cimici da letto che colpiscono di notte e sono molto più complesse da eliminare. Il lavoro sarà lungo”. Alcuni proprietari italiani, inoltre, non ne vogliono sapere della disinfestazione, ma oggi pomeriggio Flor tornerà a spiegare quanto sia necessario intervenire pure nelle unità abitative dove non s’è mai registrata la presenza degli insetti. Date le condizioni critiche, però, viene da chiedersi se l’Azienda Sanitaria non possa imporre un intervento generale di imperio. “E’ un meccanismo di permessi complesso – si smarca Flor – e bisogna chiedere alle Autorità. Certo noi siamo pronti e attrezzati per farlo”.
Il comitato di inquilini, intanto, non si ferma e dopo l’annuncio di una class action di difficile attuazione promette di rivolgersi alla procura della Repubblica. “Dal punto di vista giuridico sappiamo che la Questura non ci può fornire i dati completi dei controlli – spiegano i portavoce – fino a quando non apriamo una causa che impone une certa spesa. Stiamo ragionando sul da farsi, anche perché non vogliamo che venga messo un cappello politico al nostro disagio. Sicuramente ci rivolgeremo al presidente della Provincia Luis Durnwalder e alla procura della Repubblica per verificare che tutti i controlli siano stati fatti in modo preciso e compiuto”. Spunta, invece, una cifra di mercato: “Per un’abitazione di 80 metri quadri sono stati offerto 105.000 euro: una valutazione davvero risibile per una realtà come Bolzano”. Non si placa, infine, la polemica con il Comune: “L’assessore Mauro Randi ignora che da anni ci viene negata la possibilità di istituire una commissione mista di inquilini, mentre il collega Luigi Gallo dovrebbe fornire dei dati statistici su interventi e sanzioni prima di indicare via Garibaldi come la strada più controllata dell’Alto Adige. Chiediamo semplicemente che la situazione venga discussa prima possibile in consiglio comunale e che sia lo stesso sindaco Luigi Spagnolli a prendere una posizione ufficiale come ha celermente fatto per un sito disabitato come il bunker”.
Alan Conti

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