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mercoledì 31 agosto 2011

A scuola con le citazioni del terrorista


"Per noi pace e sicurezza esistono solo alla condizione di vivere in un Tirolo unito all'interno dello Stato austriaco". La citazione di Sepp Kerschbaumer, leader dell'organizzazione terroristica Bas, finirà sotto gli occhi di tutti quegli studenti che decideranno di affidare note e compiti al diario scolastico "Mein tiroler Merkheft" presentato ieri da Sudtiroler Freiheit in una conferenza stampa presso l'hotel "Luna". L'opuscolo, con tanto di Andreas Hofer in copertina, giunge alla seconda edizione e, nelle intenzioni dei consiglieri provinciali Sven Knoll ed Eva Klotz, dovrebbe accompagnare gli studenti che "dimostrano una pura passione politica e amore per il Tirolo". Passione che per Sf va alimentata attraverso la distribuzione di una cartina geografica che riporta solo il Tirolo senza confini o toponimi italiani, la presentazione di svariati personaggi storici tra cui una nutrita schiera di terroristi del Bas, autobiografie di grandi personalità volutamente parziali, citazioni di pensatori di praticamente tutte le nazionalità meno che italiana e la "dimenticanza" di 25 aprile e 2 giugno tra le giornate di festa nel calendario.
Appena presentato, dunque, il "Tiroler Merkheft" fa già discutere. "La prima edizione - ribatte Knoll - fu accompagnata dalle stesse polemiche eppure si rivelò un tale successo, sopratutto nelle zone del Tirolo del Nord e dell'Est, da consigliarci di raddoppiare la tiratura". Posto che il grande successo si concretizza in realtà con un più modesto migliaio di copie stampate, la nuova versione del diario tirolese accenderà nuovamente le discussioni attorno all'opportunità di presentare una lettura univoca della storia alle giovani generazioni. La novità dell'anno, infatti, è la cartina del Tirolo in allegato che, per la gioia degli insegnanti di geografia, rappresenta sostanzialmente la negazione di tutti i confini e dizioni degli ultimi decenni. Lungo lo scorrere dei giorni e dei mesi del diario, invece, sono presentati vari personaggi storici con una scelta che fa delle lotte autonomiste e indipendentiste l'autentico fil rouge, nel tentativo di mettere sullo stesso piano i terroristi altoatesini del Bas e chi lottava contro autentiche dittature sudamericane come Manuela Saenz o Simon Bolivar. I vari Anton Gostner e Franz Höfer, affiliati al Bas, vengono invece descritti come eroi della lotta per l'indipendentismo e martiri sotto le torture delle forze dell'ordine italiane. Interessanti, invece, le citazioni di personalità che hanno contribuito a costruire l'Alto Adige e la Bolzano di oggi come Franz Innerhofer, Julius Perathoner o Josef Mayr Nusser. La breve biografia di Jakob Hutter, presentato come strenuo difensore della cultura tirolese omettendo l'aspetto dell'anabattismo che in realtà lo rese famoso e storicamente rilevante, è in qualche modo esemplare di una lettura assai poco equilibrata del "Merkheft". Come ogni buon diario che si rispetti, comunque, l'opera di Sf presenta numerose citazioni di pensatori di tutto il mondo. Stupisce, però, che tra sudamericani, europei e asiatici non si sia trovato lo straccio di una riga scritta da artisti italiani, evidentemente assai meno meritori dei bellicosi proponimenti di Kerschbaumer. L'ultimo colpo di scena, invece, lo si trova nella pagine iniziali: nel classico calendario con le feste scolastiche, infatti, la festa della liberazione del 25 aprile o della Repubblica il 2 giugno sono classificati come normalissimi giorni feriali mentre non manca, in bella evidenza, il ricordo del 16 ottobre come giornata di celebrazione nazionale in Austria. Una caduta di stile che viene tamponata con due righe nella singola pagina delle giornate dove, però, ci si preoccupa di rimarcare con la stessa evidenza la festa in ricordo di Kerschbaumer l'8 settembre. Ciliegina sulla torta sono l'elenco delle minoranze europee dove territori storicamente indipendentisti come la Catalogna o i Paesi Baschi vengono equiparati a Sardegna, Veneto, Emilia Romagna e, logicamente, Alto Adige. La pubblicazione di 128 pagine, comunque, presenta un prezzo di copertina di 8 euro che, probabilmente, possono essere spesi meglio per un vero e valido libro di storia.
Alan Conti

2 commenti:

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