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venerdì 5 agosto 2011
Lukaku, il grande ignorato
Caterve di gol, un fisico al contempo agile e forte, età verdissima, un briciolo di esperienza in Champions League e la capacità di essere ugualmente pericoloso di destro e sinistro: tutto questo non basta a Romelu Lukaku per catturare minimamente l’attenzione delle squadre italiane. Si parla spesso di esterofilia nostrana, ma su questo attaccante di 18 anni e 1 metro e 92 in forza all’Anderlecht non si sono ancora attivati i radar di chi ama l’esotico nel Belpaese. Nelle ultime due stagioni, ovvero dai 17 anni in poi, Lukaku ha infilato rispettivamente 19 e 20 gol, di cui 5 in Europa League e nessuno in Champions a fronte di sole 4 partite giocate. Le presenze, invece, ne testimoniano il rango di titolare indiscutibile con 45 e 51, più 18 in totale nell’Europa League e le già citate 4 nella coppa dalle grandi orecchie. L’inizio di stagione dell’attaccante, per di più, è perfettamente in linea con il ritmo tenuto considerando che nell’unica partita ufficiale giocata dall’Anderlecht, persa contro il Leuven per 2-1, Lukaku è finito dritto dritto nel tabellino dei marcatori. In totale dunque, fanno 73 presenze e 32 reti per una media di 0,438 reti a partita. Un match ogni due, insomma, chi schiera Lukaku parte in vantaggio. In Belgio, d’accordo, ma anche a soli 19 anni. La bacheca personale, nel frattempo, si è già popolata di trofei importanti, forte anche di trovarsi in uno dei club più titolati del campionato di Bruxelles. Ecco, dunque, che spicca il campionato 2009/2010 e la supercoppa del Belgio 2010, mentre due stagioni fa è stato suo pure il titolo di capocannoniere. Fanno parte della storia, invece, i 66 gol in 70 partite messi a segno nelle giovanili del Brussels e la palma di cannoniere più giovane del campionato belga (contro lo Zuite Waregem). Due, infine, le marcature con la maglia della nazionale, entrambi realizzati in un match amichevole contro la Russia. Proprio con la maglia della rappresentativa nazionale Lukaku duetta con l’altro gioiello belga Eden Hazard seguito con interesse dall’Inter e capace di trascinare il Lilla alla vittoria del campionato francese.
A livello di movimenti il giocatore bianco-malva ha un ottimo senso della posizione, oltre a uno scatto bruciante insolito per una struttura fisica piuttosto importante. Ariel Jacobs, allenatore dell’Anderlecht, solitamente lo schiera al centro dell’attacco, ma Lukaku potrebbe essere tranquillamente provato anche in una posizione più defilata nel tentativo di sfruttarne la progressione. Certo si tratterrebbe di un esperimento che dovrebbe fare leva sul controllo di palla in corsa, non sempre perfetto. Ottima qualità è la velocità di pensiero e azione, mentre da rivedere il tiro dalla distanza, non tanto perché non sia nelle potenzialità del belga quanto perché scarsamente utilizzato. Lukaku, insomma, preferisce indubbiamente portarsi nell’area piccola con dribbling o sgroppate, ma questo genere di ostinazione non può funzionare in Italia. Perlomeno non sempre. Assolutamente invidiabile, invece, la freddezza sottoporta rarissima nei giovanissimi e che forse lo accumuna a Balotelli, seppur enormemente diverso a livello caratteriale.
Particolare la storia personale di Lukaku, di origini congolesi e figlio del calciatore, peraltro non trascendentale, Rogel Lukaku. Prima delle giovanili e quindi sotto i 13 anni il piccolo Romelu infila 130 gol in 68 presenze, un dato più curioso che significativo. A livello comportamentale è difficile scovare un Lukaku sopra le righe: ama il low profile allontanando determinati eccessi. L’impatto con realtà e pressioni più grandi, quindi, non dovrebbero causare particolari cortocircuiti.
A livello di mercato, però, Lukaku ha un contratto con l’Anderlecht fino al 2015 e guadagna circa 2,5 milioni di euro a stagione: un ingaggio da fascia medio alta dei migliori campionati europei. Il valore di mercato stimato da “Transfermarkt.it” è di 15 milioni di euro, anche se la richiesta del club belga parte da qualcosa di più, come sempre accade nelle trattative. Tra i punti a sfavore, oltre alla poca esperienza con difese pronte a mordere le caviglie come quelle della Serie A, il non aver mai affrontato un club di primissima fascia con il solo Ajax come avversario di un certo prestigio in quattro occasioni (2 gol di cui uno su rigore). In Italia, come detto, si sono registrati timidissimi segnali di attenzione da parte del Milan che ha inviato alcuni osservatori in occasione di un incontro con il Genk, per il resto tabula rasissima. La sua attuale valutazione, oltretutto, equivale a quanto speso quest’anno dalla Juve per Vucinic e poco più del malloppo scucito dall’Inter per Alvarez. Al momento, comunque, sembra proprio il club londinese il più vicino al giocatore nonostante Lukaku stesso abbia definito “un sogno” il Real Madrid. Proprio oggi, inoltre, il giocatore ha dichiarato al quotidiano “Het Laatse Nieuws” di essere in attesa di una chiamata da Oltremanica. “Sto aspettando con calma la comunicazione dell’accordo tra Anderlecht e Chelsea. Sia il club sia il mio agente sanno che questa incertezza non mi fa stare bene. Le cose alla fine si sistemeranno”. Non sfuggono, però, le parole pronunciate praticamente da giocatore dei Blues: “Non ho paura della concorrenza né di avere compagni più forti di quelli che ho avuto finora. Avrò bisogno di un periodo di adattamento, forse di un’intera stagione”. Idee e progetti chiari, insomma, ma resta il dubbio sulla latitanza dei nostri club.
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