Il logo del vecchio Kubo a Bolzano |
BOLZANO. "È previsto nel programma di coalizione comunale e sono stati stanziati 2 milioni di euro per il 2012 nel documento voto collegato alla Sill: ora la giunta deve trovare un posto per un circolo cultuale e musicale per giovani. Senza ulteriori rinvii". Alza la voce l'associazione "4/4" impegnata da tempo nel proporre un modello gestionale per un "nuovo Kubo" da aprire entro la fine del 2012. E’ fallita, infatti, la proposta della palazzina ex Anas in viale Trento che fino a 18 mesi veniva da tutti, compresi politici comunali, indicata come soluzione perfetta per il nuovo centro. "La struttura è dell'Anas - spiega il presidente di "4/4" Andrea "Jack" Frison - e dovrebbe passare prima alla Provincia, poi al Comune. Una trafila burocratica consistente: aprire lì significa aspettare almeno una decina d’anni ad essere ottimisti. Senza contare che il passaggio del cavalcavia autostradale sopra l’edificio comporta diverse problematiche connesse al rilascio dei permessi per l’organizzazione di manifestazioni". La burocrazia, tanto simile all’irrisolto caso della palazzina dell’aeronautica militare di via Novacella, blocca gli ingranaggi del meccanismo e in attesa di sapere quale sia il destino di quel terreno dimenticato “4/4” ha ripiegato sulle possibili alternative. "Abbiamo subito elaborato un progetto alternativo – prende la parola Sarah Hell – concentrandoci sulla necessità di creare vere e proprie interazioni tra i due gruppi linguistici e predisporre un luogo per i giovani nella fascia d’età più alta di quella adolescenziale, con grande attenzione alla musica, ma comunque versatile. Oggi Bolzano non presenta nulla di simile perché si tratta di qualcosa di molto diverso rispetto a un centro giovanile". Tra la voglia di allestire un archivio della musica rock locale e una collezione di cimeli delle band alternative altoatesine, però, c’è sempre un interrogativo gigante che pende sulla questione: dove? "Noi ci stiamo muovendo anche autonomamente – interviene deciso Davide Ferrazzi, anima della nota band “Eugenie” – e abbiamo valutato due o tre proposte. Non possiamo dire con precisione il posto per non far innalzare il prezzo di eventuali trattative, ma si tratta essenzialmente della “prima cintura” tra i quartieri residenziali e la Zona Industriale". Scartate intanto Alumix, che la Provincia vuole tenere come open space (sacrificato sull’altare delle esigenze di Upload?), e i Magazzini Generali già inclusi nelle novità previste dal piano Podrecca sull’Areale. L’assessore comunale alle politiche sociali Mauro Randi, però, recentemente aveva indicato uno spazio in via Montecassino a Don Bosco. "Non va assolutamente bene per quelle che sono le nostre esigenze – ribatte con fermezza Ferrazzi – perché abbiamo la necessità di un luogo predisposto esclusivamente per la musica, capace di offrire eventi in modo continuativo. Randi non ha capito e si immagina semplicemente un centro giovanile, ma non è affatto così". Fa parte dell’associazione pure il consigliere comunale dei Verdi-Projekt Bozen Tobias Planer, compagno di partito dell’assessore alla cultura Patrizia Trincanato. "Vogliamo mettere un po’ di pressione alla giunta – ammette senza giri di parole – perché è ora che ci assegnino un posto. Non è un mistero che il programma di coalizione preveda specificatamente un nuovo centro culturale in sostituzione del Kubo che doveva fare i conti con 9.000 euro mensili di affitto. All’interno del documento sulla Sill, inoltre, abbiamo votato un finanziamento di due milioni di euro finalizzato proprio a questo progetto. Non intendiamo mettere le mani su quel denaro, ma semplicemente poter contare su una struttura da condurre all’autofinanziamento in breve periodo e che si basi su un programma di stampo educativo. Birra e acqua, per esempio, non costeranno uguali come in altri luoghi e presteremo particolare attenzione al rispetto della quiete: non a caso stiamo già valutando soluzioni che non arrechino particolari disturbi. Potremmo, infine, essere una concreta alternativa alla tanto discussa piazza Erbe". Sotto quel punto di vista, intanto, va registrato il tavolo politico che, sottotraccia, “Freie Musica Musik Libera” sta conducendo con le amministrazioni attorno a possibili modifiche dei regolamenti. Pare, inoltre, che la stessa Trincanato stia valutando possibili sistemazioni con parte dei dodici rappresentanti di “4/4” che ora, però, attendono risposte risolutive. Per ora, infatti, il Comune si limiterà a chiudere il “Vintola 18”.
Alan Conti
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