Il Conti in tasca
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giovedì 3 novembre 2011
Manca il contatore: dieci giorni al freddo
Un termosifone come amico
BOLZANO. Dieci giorni senza riscaldamento, temperature che di notte crollano fino a 15 gradi, bambini ammalati ed anziani in difficoltà. Al civico 47 di piazza Vittoria l’arrivo dell’autunno rigido ha portato con sé disagi e abitazioni in ghiacciaia in seguito al cambio del sistema di riscaldamento centralizzato passato a metano. Una trentina di interni, tra appartamenti ed uffici, aspettano da una decina di giorni che i termosifoni di casa tornino a dar sollievo e all’ennesimo rinvio non ce l’hanno più fatta. <
>. Il disagio è confermato da Natalia Bordia, baby-sitter di una famiglia del condominio: "Abbiamo una stufetta elettrica, ma speriamo davvero che presta possa tornare il riscaldamento. Nel frattempo meglio abbondare con il the caldo>>. Ieri, intanto, è arrivato l’atteso contatore: ora si aspetta solo l’intervento idraulico e il passaggio burocratico di comunicazioni a Seab per ripristinare il riscaldamento negli interni. Il palazzo, infatti, è in buona parte occupato da uffici, studi legali e sedi di associazioni, ma sono almeno una decina le famiglie che abitano le due scale. Non solo, anche i bar e i negozi limitrofi sono alimentati dalla stessa centralina, anche se qui il disagio è chiaramente minore visti gli orari di apertura. "Ci trattano come degli ingenui – lamenta una coppia di coniugi che desidera restare anonima – e si rimbalzano le responsabilità senza darci delle risposte". Il meccanismo di scaricabarile, infatti, è perfettamente circolare e parte dalla Generalbau che amministra l’immobile. "E’ uno scandalo quello che ha causato Seab – fanno sapere duramente dagli uffici di via Roen – perché non si può far aspettare la gente per così tanto tempo giustificandosi con la disponibilità di soli due installatori. Abbiamo più volte sollecitato l’azienda e ci hanno sempre risposto di essere a corto di personale. Incredibile. Ora speriamo davvero che abbiano risolto una volta per tutte questa situazione di forte disagio". A passare per capro espiatorio, però, Seab proprio non ci sta e con gli operatori del numero dedicato alla fornitura del gas passa la patata bollente alla “cugina” Azienda Elettrica. "Noi abbiamo tempo una decina di giorni per l’installazione da quando viene stipulato il contratto con l’ente che eroga il servizio, in questo caso Ae. Ci atteniamo a questa tempistica e non dipende da noi se certe comunicazioni arrivano in ritardo oppure se ci si rivolge tardi all’ente distributore". Azienda Energetica, dal canto suo, ribadisce semplicemente il termine di cinque giorni lavorativi per l’installazione dalla stipula del contratto il che, evidentemente, rimanda il pallone nel campo di chi doveva preoccuparsi della chiusura celere dell’accordo, ovvero l’amministrazione dell’immobile. In tanto peregrinare, insomma, non si riesce a raggiungere una spiegazione esaustiva dei motivi che hanno portato gli inquilini a battere i denti, ma evidentemente da qualche parte qualcuno si è addormentato. "L’unica cosa certa – riprende Frescura – è che i lavori preliminari sono partiti prima dell’autorizzazione al riscaldamento emessa una decina di giorni fa". La comunicazione del cambio di fornitura, quindi, su qualche scrivania era già transitata, salvo incepparsi. Nel frattempo all’interno dell’androne d’entrata campeggia la comunicazione di Seab circa l’installazione, rimandata, del discusso contatore per la giornata di martedì. Qualcuno ha aggiunto ironicamente con la penna la domanda “di che anno?” allegando una foto di Pinocchio con tanto di cappello griffato dall’azienda di via Lancia. Al freddo sì, ma senza perdere il gusto per le freddure.
Alan Conti
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