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sabato 26 novembre 2011

Anziani, la casa domotica per risparmio e sicurezza


Casa collegata al computer: il futuro?
BOLZANO. Bolzano è sempre più anziana e deve cercare l’aiuto della tecnologia per non strozzare i budget sociali nelle spese di assistenza. Oggi un bolzanino su cinque è un over 65 e tra dieci anni ogni 100 giovani o adulti si registreranno 169 senior: un’incidenza media che supera abbondantemente i 108,6 della Ue, ma anche i 144 di tutta Italia.  Considerando che già adesso il Comune spende complessivamente 2,3 milioni di euro per l’assistenza domiciliare, si è resa necessaria la ricerca di metodi alternativi individuati nella tecnologia del progetto “Abitare sicuri”. Attraverso una sinergia con la “Ibm”, infatti, il piano prevede l’installazione di sensori nelle abitazioni degli anziani che permettano di registrare e rilevare dati di varia natura. Prevenire perdite di gas, acqua o fumo, ma anche registrare tassi di umidità, fumo e monossido di carbonio, infatti, permette di ricostruire, attraverso smart phone e computer, quadri generali dettagliati su bisogni e abitudini delle singole persone semplificano anche eventuali interventi in ambito sanitario. Posto che le ore erogate per cura, igiene e aiuto domestico non possono essere sostituite dall’high tech, ecco che la voce su cui potrebbero insistere i risparmi del progetto è quella dell’attività socio-geriatrica. "Complessivamente – ha spiegato l’assessore comunale alle politiche sociali Mauro Randi alla conferenza stampa tenutasi ieri nel centro per anziani di via Vintler – spendiamo per questo capitolo 368.640 euro che diventeranno 380.252 nel 2016. Virando sulla tecnologia e chiedendo un canone di 20 euro mensili dovremmo far fronte a un esborso iniziale di 241.000 euro, ma di soli 18.600 euro di gestione annuale. In sostanza nel 2012 risparmieremmo “solo” 91.540 euro, ma da lì in poi ogni anno potremmo accantonare 320.000 euro in più per altre attività di Assb". Il risparmio, insomma, è di quelli consistenti dato che addirittura il 58,4% delle problematiche degli anziani a Bolzano sono proprio di natura assistenziale, a fronte del 14,3% di problemi di salute e 11% di non autosufficienza. Collateralmente la speranza "è di consentire agli anziani di vivere più a lungo nella propria abitazione favorendone il benessere. Dobbiamo anche considerare, al di là degli scontati auspici di buona salute, che ogni ricovero nel reparto di geriatria ha una durata di 9,2 giorni per un costo unitario di circa 4.600 euro". L’indotto di “Abitare sicuri”, insomma, sembra garantito.
 La fase sperimentale del progetto, dunque, pare aver restituito riscontri incoraggianti sulla base dei 30 anziani coinvolti tra i 66 e gli 80 anni (11 a Europa Novacella che è statisticamente il quartiere più “anziano” della città, 7 a Don Bosco e Gries e 5 in Centro). L’età media dei partecipanti, di cui 24 donne e 6 uomini, è stata di 77 anni e la fase sperimentale ha avuto una durata di un anno. In questo periodo sono stati raccolti 238.000 dati, con 500 avvisi di allerta e 128 situazioni di attenzione per possibili rischi. Per ognuno degli anziani è stato stilato un quadro di condizioni e possibili interventi, oltre ovviamente alla sicurezza di una casa costantemente monitorata. La rilevazione sulla presenza di monossido di carbonio, per esempio, consente di registrare picchi in corrispondenza dei pasti individuando immediatamente eventuali digiuni. Tutto bello, anche se sull’applicazione globale pesa un pesante quesito legato alla disposizione degli anziani a queste novità in casa propria: non a caso sei dei loro hanno abbandonato il progetto prima del termine. "All’inizio non è stato facile convincerli – interviene Angela Bon – ma una volta compresi i vantaggi in termini di sicurezza e salute abbiamo fatto breccia e si sono sentiti partecipi in prima persona". Contenuti anche i costi sostenuti dall’amministrazione per la sperimentazione: dei 231.600 euro necessari, infatti, 153.600 sono arrivati dai partner, 50.000 dalla Fondazione Cassa di Risparmio e 28.000 direttamente dal Comune.


CENTRO ANZIANI
Mantenere gli anziani nelle proprie abitazioni è uno degli obiettivi futuri del Comune, ma intanto un’alternativa alle classiche case di riposo è offerta proprio dai centri per anziani con annesse residenze. E’ il caso della struttura in via Vintler, analoga a quella di via Claudia Augusta a Oltrisarco, dove più di una decina di abitazioni sono organizzate attorno al centro vero e proprio. Ciascun anziano, quindi, può vivere all’interno della propria unità abitativa, perfettamente predisposta ai bisogni di una casa, contando però sui servizi di assistenza. Pedicure, massaggi, visite di controllo, ma anche la possibilità di usufruire di una cucina comune e del personale sono i punti di forza delle strutture che, dopo un periodo di ambientamento, incassano spesso e volentieri la soddisfazione degli anziani. Di fatto si continua ad abitare all’interno di una propria abitazione, senza barriere architettoniche e con l’assicurazione di un costante aiuto. Non è poco. 
 
Alan Conti

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