"Babbi Natale" esposti al Mercatino: l'artigianato fa discutere |
BOLZANO. "La casa del mercatino natalizio dell’artigianato è sempre stata piazzetta della Mostra, spostarlo è stato un errore che ci auguriamo il Comune non voglia ripetere". I commercianti di via della Mostra prendono posizione su uno degli argomenti più caldi dello scorso Natale e, con l’aiuto della Confesercenti provinciale, chiedono in gruppo il ritorno nella strada delle bancarelle artigianali trasferite nel 2010 in piazza Municipio. Una scelta che aveva fatto storcere il naso anche a chi arriva da tutta la Penisola per esporre le proprie creazioni e l’anno scorso si è scoperto sacrificato in uno spazio più stretto e defilato. Ieri è partita la rincorsa di commercianti ed esercenti che per tempo chiedono al Comune di ripensare una scelta che non piace a nessuno, ad eccezione di un paio di ristoratori e commercianti di peso che, secondo gli spifferi, avrebbero preteso il trasferimento. La perdita secca calcolata dai negozianti lo scorso anno, infatti, oscilla tra il -20 e il -50% del volume d’affari rispetto a dicembre 2009: numeri che, considerata l’affluenza natalizia, sono particolarmente pesanti.
"Dal 1971 – comincia Sylvia Baldi, titolare di “Sysò” e “The Body Shop” – il mercatino dell’artigianato ha trovato posto qui da noi, poi inspiegabilmente è stato spostato. Si tratta prima di tutto di un danno commerciale calcolabile, al minimo, in una flessione di clienti del 20% e poi di uno sfregio alla tradizione consolidata. Lo scorso Natale volevo quasi appendere un cartello informativo in negozio considerando i tanti bolzanini e turisti che mi chiedevano dove avessero spostato il “mercato degli hippy”. Via della mostra, infine, senza questa piccola esposizione viene tagliata fuori dagli itinerari, il tutto favorendo una via Portici che di certo non ha bisogno di particolari attrattive per essere visitata". "Un crollo del 50% negli affari – il calcolo tranchant di Marius Gadalean, titolare del ristorante “Al Vicolo” – e l’azzeramento del passaggio di gente. Il Comune deve ripensare a questa scelta e permettere anche a noi di vivere il Natale come un’opportunità". Una disamina condivisa pure da esercizi come il bar “Mattei” in via della Posta che può comunque contare sul traino del Mercatino di piazza Walther. "L’artigianato – spiega Genny Hoxha – ha sempre portato clienti e visitatori interessati, quindi sarebbe davvero molto bello poterlo ospitare nuovamente nella sua sede storica di piazza della Mostra. Si tratta di un desiderio comune alla stragrande maggioranza di esercenti e negozianti dell’area". Sull’argomento interviene Salvatore Sciascia, titolare di una bottega-laboratorio in vicolo Parrocchia. "A essere sinceri i clienti che visitano il mercatino non sono esattamente gli stessi che può servire un’attività come la mia, ma è indubbio che stiamo parlando di un appuntamento simpatico e di tradizione per piazza della Mostra. Moltissimi artigiani di successo, oltretutto, hanno cominciato proprio da quelle bancarelle. Sarebbe bello, comunque, che il Comune cogliesse l’occasione per migliorare anche l’illuminazione della strada che oggi è francamente insufficiente". Alla richiesta dei commercianti si unisce pure buona parte dei residenti, come conferma l’architetto Michele Stramandinoli. "Il mercatino artigianale è sempre stato un evento cui eravamo particolarmente legati per l’atmosfera che riusciva a creare in questa strada. La piazza, inoltre, ne usciva sicuramente arricchita nel suo insieme. Non nascondo che molti di noi sono rimasti delusi una volta appreso dello spostamento voluto dall’amministrazione. Speriamo ci ripensino".
Chiusura con il segretario provinciale di Confesercenti Paolo Pavan che sul tema ha raccolto il mandato a intervenire di vari commercianti e oggi coordinerà una riunione generale per definire le strategie. "Sicuramente chiederemo al sindaco e all’amministrazione un incontro per ribadire la volontà dei commercianti della strada di ospitare nuovamente il mercatino. Vogliamo siano chiarite, inoltre, le motivazioni che hanno portato al trasferimento dell’anno passato". Esercenti, commercianti, artigiani, rappresentanti di categoria e residenti tutti compatti: la lista di chi non vuole più le bancarelle è altrettanto lunga?
Alan Conti
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