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venerdì 18 novembre 2011

Insegnanti, preoccupano calendario e graduatorie


Insegnanti, un futuro da scrivere

BOLZANO. Calendario unificato come soluzione impraticabile con tanto di raccolta firme in difesa dell’autonomia scolastica, riapertura delle graduatorie a pettine anche a insegnanti provenienti da fuori provincia e innalzamento degli anni di vincolo alla scuola scelta per l’immissione in ruolo da tre a cinque anni con abolizione dell’assegnazione temporanea per motivi familiari. E’ stata un’assemblea sindacale controversa quella indetta ieri mattina dai settori scuola delle tre confederazioni Cgil, Cisl e Uil: sono pochi, infatti, gli insegnanti ad essere usciti dall’aula magna dell’Iti con il sorriso.
 Occupazione, didattica e autonomia i temi che maggiormente sono comparsi in un acceso dibattito in cui la maggioranza del corpo docente di ogni grado ha manifestato l’assoluta contrarietà all’imposizione di un calendario unificato. L’esigenza manifestata dalla scuola tedesca, dunque, non è assolutamente tale per le cattedre italiane e sono gli stessi sindacati a promuovere una raccolta firme contro quello che viene definito come “un colpo di mano”. "L’autonomia va difesa ad ogni costo – spiega Stefano Fidenti della Cgil Scuola – e la petizione persegue questo obiettivo. Addirittura nelle scorse settimane sono stati rivisti tutti i passaggi normativi in cui si affidava ai singoli istituti la scelta sull’articolazione didattica in cinque o sei giorni. Vero che l’assessore Christian Tommasini si è speso molto per dichiararsi contrario all’unificazione, ma in giunta ci saremmo aspettati un voto negativo all’emendamento". Dal pubblico, invece, un’insegnante ha chiesto una presa di posizione più decisa da parte della Sovrintendenza italiana. Sull’argomento, si sa, Tommasini è abbastanza sensibile e sa di giocarsi parecchio in termini di rappresentatività delle esigenze della scuola italiana."Abbiamo parlato con i dirigenti che hanno poi trasmesso le nostre motivazioni agli insegnanti – le sue parole – quindi pensiamo di aver preso posizione in maniera abbastanza netta a vari livelli. Voteremo contrario e non pensiamo neppure ad eventuali applicazioni particolari. Chiaramente il mio pensiero è anche quello della Sovrintendenza". Uguale risolutezza arriva dalla Sovrintendente Nicoletta Minnei: "Da giugno diciamo che la situazione è complessa e che il nostro monte orario rende difficile adottare un sistema unificato per tutti. Siamo disposti a mediare solo su un’ipotetica uniformità delle vacanze, dell’inizio e della fine delle lezioni".
 Tasto delicato per i precari è invece la futura riapertura delle graduatorie con inserimento a pettine il che comporta, sostanzialmente, la possibilità di iscriversi a Bolzano da qualsiasi altra provincia italiana senza finire in coda per un anno come previsto in precedenza. Insegnanti altoatesini che cominciano a vedere i primi posti e l’immissione in ruolo, quindi, potrebbero ritrovarsi all’improvviso in mezzo al guado. "La Corte Costituzionale – continua Fidenti - si è espressa in modo contrario all’analogo meccanismo di inserimento in coda che vigeva a Trento: evidentemente anche da noi si sono voluti cautelare. Il problema è che il diritto alla mobilità non può ledere quello di una stabilità che garantisca una minima progettualità di vita. Evidente che chi pensava di entrare in ruolo tra pochi anni potrebbe rifare tutti i calcoli considerando pure le massicce sforbiciate operate nella scuola a livello nazionale". Un primo contrappeso, però, è stato trovato nell’innalzamento del vincolo alla scuola in cui si svolge il primo anno di insegnamento a tempo indeterminato da tre a cinque anni. "Questo – interviene Donatella Califano della Cisl – da una parte permette una certa stabilità didattica e occupazionale, ma dall’altra crea delle gravi situazioni di disagio dato che persino l’assegnazione temporanea per motivi familiari è stata cancellata". Sulla questione fa chiarezza Ivan Eccli, direttore di Dipartimento Istruzione e Formazione Professionale. "La sentenza della Corte Costituzionale 41/2011 parla chiaro sull’inserimento a pettine imposto alla provincia di Trento: non potevamo fare altro che adeguarci. Il problema per i nuovi entrati, comunque, si porrà tra due anni con la riapertura integrale delle graduatorie e non solo all’aggiornamento come adesso. L’innalzamento del vincolo a quinquennio, infine, è una misura prevista dalla legge nazionale di luglio voluta dal ministro Umberto Bossi e semplicemente recepita dalla Provincia".  Il prossimo anno, tuttavia, risaliranno gli inseriti in coda per l’anno scolastico 2011/2012 e si potrà cominciare ad avere un quadro più chiaro degli effetti sulla graduatoria.
Alan Conti

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