Uno scorcio del centro di Cortina all'Adige teatro della sagra
CORTINA ALL'ADIGE. Sono i titolari dei banchetti che in vent’anni hanno reso la sagra di San Martino a Cortina all’Adige un evento atteso da tutta la Bassa, eppure venerdì scorso hanno raccolto il benservito dell’amministrazione e si sono dovuti accomodare ai bordi della festa, nelle vie secondarie o davanti al parcheggio lontani dalla piazza. Protagonisti quando la manifestazione doveva essere lanciata, comparse oggi che il Comune deve premurarsi di assicurare visibilità ad associazioni e artigianato decisivi sotto elezioni. E’ forte, quindi, la rabbia dei proprietari della storiche bancarelle che si sono rivolti al responsabile provinciale di settore in Confesercenti Mirco Benetello. "Una ventina di anni fa il Comune di Cortina decise di lanciare l’evento e quasi implorò i commercianti di portare i loro banchetti per San Martino. Negli anni sono loro che hanno reso solida la manifestazione, ma a pochi giorni dell’edizione 2011 hanno ricevuto una lettera che comunicava il cambio di postazione rispetto agli anni passati, tutto per favorire una collocazione centrale di associazioni e artigiani. Dalla piazza, quindi, gli ambulanti sono stati spostati all’entrata dei parcheggi o nelle strade secondarie: un danno consistente per chi conta sui clienti fedeli e sui turisti di passaggio, i primi spiazzati dalle modifiche e i secondi naturalmente attratti dal lontano centro della festa. Una buona giornata di lavoro, insomma, si è trasformata in un pianto greco e ora valuteremo se continuare a garantire la nostra presenza data la scarsa gratitudine dimostrata". Per la verità un incontro, interlocutorio, con il sindaco Manfred Mayr c’era anche stato "ma solamente a due giorni dalla sagra – spiega il commerciante di alimentari Giuseppe Baio – e si poteva fare davvero poco. Siamo rimasti molto delusi nel constatare che ci era stato affidato uno spazio vicino al parcheggio, lontano dalla piazza. In cifre possiamo ipotizzare un danno pari ad almeno il 50% in meno di visite e una diminuzione del volume d’affari proporzionale. Ora ci auguriamo che si sia trattato semplicemente di uno spiacevole equivoco e di tornare al nostro posto il prossimo anno". Già perché l’11 novembre non è esattamente giornata dalle poche alternative. "Cornaiano è – interviene il collega Lorenzo Malatesta del settore abbigliamento – molto più appetibile per le sue dimensioni, ma a Cortina ci lega un affetto tradizionale. Io, per esempio, sono stato tra i primissimi a lanciare questa sagra e ricordo bene il vecchio sindaco che ci venne a cercare uno per uno. Abbiamo investito anche noi negli anni rinunciando ad appuntamenti più sicuri per avventurarci e far crescere Cortina, ora non possiamo accettare di essere messi da parte perché qualcuno deve ringraziare gruppi o persone che gli hanno garantito le elezioni". Questione, insomma, di riconoscenza: meglio preferire la doverosa alla clientelare. Alan Conti
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