Una veduta del cortile delle Foscolo |
BOLZANO. La scuola bilingue è cresciuta e arriva alle medie puntando su materie scientifiche e laboratori. Dopo che la settimana scorsa gli studenti delle superiori sono scesi in piazza per chiedere un percorso formativo basato sul bilinguismo, ecco che nell’istituto comprensivo Bolzano VI la sperimentazione continua a favore di ragazzi ancora piccoli per scendere in piazza, ma con le spalle abbastanza grandi per fare da apripista. Gran parte della classe, infatti, è composta dagli stessi alunni che per primi si lanciarono nel progetto “sezione bilingue” della primaria Manzoni circa sei anni fa. Terminato il percorso alle elementari, dunque, tutti si attendevano la naturale prosecuzione dello schema didattico al grado successivo. Un’operazione, però, che ha comportato un’intricata serie di aggiustamenti legati alle differenze imposte dalle medie, non fosse altro per la maggiore pluralità di materie e insegnanti. La dirigente dell’istituto Mirca Passarella, in concerto continuo con la Sovrintendenza, ha quindi messo a punto la nuova offerta didattica e, dopo aver messo sui binari il nuovo anno scolastico, l’ha illustrata ieri in un’affollata assemblea pubblica all’interno della scuola di via Novacella. Uno spazio importante se lo ritagliano le discipline di carattere scientifico, con laboratori di matematica e scienze nella seconda lingua che affiancheranno la più “tradizionale” geografia. Intanto per il prossimo anno è già previsto un raddoppio delle sezioni sulla falsariga di quanto avvenuto alla primaria: è boom di richieste.
La denominazione ufficiale del progetto, comunque, è “sezione plurilingue” dato che tutta la scuola è organizzata su un’intelaiatura generale chiamata “trilingue”. "In sostanza – spiega Passarella avremo un modello orario con 13 ore settimanali in tedesco comprensive di 5 di lingua, 2 di geografia, 2 laboratoriali di matematica in codocenza, 1 laboratoriale di scienze in codocenza e fino a 3 ore in L2 da definire secondo le competenze dei docenti". Spazio ampio, quindi, anche alla libera progettualità degli insegnanti, sostanzialmente un modo per coinvolgerli totalmente. "Ho sempre riscontrato grande partecipazione da parte loro – ha ribadito la dirigente – e mi fido molto delle loro capacità di sviluppo. Gli insegnanti, a mio parere, dovrebbero sempre avere la possibilità di esprimersi anche nel ruolo di ricercatori". Attenzione, inoltre, a non stritolare l’inglese tra le questioni di casa nostra e nel monte orario la lingua di Shakespeare si difende con 4 ore settimanali, di cui una con insegnamento veicolare di educazione tecnica o informatica. Delle 34 ore settimanali previste, insomma, esattamente la metà è prevista in un’altra lingua. "Ci sono elementi di continuità con quanto fatto alle “Manzoni” – continua Passarella – ma anche novità come la costante presenza di due professori in classe. In futuro, infatti, intendiamo rafforzare l’asse scientifico abbinato all’aspetto linguistico attraverso la formazione di personale appositamente qualificato. Intendiamo garantire una qualità di insegnamento della materia disciplinare in linea con la didattica linguistica, come prevede un buon Clil". Fissato anche l’obiettivo in termini di certificazioni linguistiche: "Alla fine puntiamo al “Fit in Deutsch A2”". Il gradimento delle famiglie, infine, è evidente nella grande partecipazione all’incontro, ma si concretizza nel numero di richieste d’iscrizione. "E’ molto probabile – chiude la dirigente – che il prossimo anno si parta con due sezioni. Già quest’estate avremmo avuto domande sufficienti, ma abbiamo preferito partire con calma per affinare tutti i meccanismi".
Alan Conti
Nessun commento:
Posta un commento