Cerca nel blog

martedì 25 ottobre 2011

Calendario unico? La scuola italiana dice no

Calendario: uno per tutti?
BOLZANO. "La scuola italiana non ha bisogno di calendari uniformati, sono contrari i dirigenti, i docenti, gli studenti e i genitori, quindi il nostro sistema funziona. Capiamo le esigenze degli istituti tedeschi, ma chiediamo lo stesso rispetto nel lasciarci la nostra autonomia". Christian Tommasini, assessore alla scuola italiana, chiude la porta a qualsiasi possibilità di unificazione del calendario scolastico provinciale. Non se ne parla, insomma, di mettere in difficoltà la scuola italiana per risolvere i problemi di quella tedesca e del suo assessore Kasslatte Mur. Tanto basta per accendere la miccia nell'audizione dedicata al tema organizzata ieri in un consiglio provinciale che ha visto la grande partecipazione dei rappresentanti dell'intendenza tedesca. Pronta la replica di Kasslatter Mur: "Non dobbiamo farne una questione etnica, ma cercare soluzioni. Non possiamo cominciare la discussione dalle eccezioni". Accantonata la scuola italiana a
semplice "eccezione" etnica,  l'audizione è potuta continuare nella ricerca del bandolo di una matassa tutta tedesca, ma non etnica, con la benedizione dell'assessore Florian Mussner: "in giunta sono pronto a votare per l'organizzazione su 5 giorni".

L'audizione vera e propria, comunque, è stata aperta dal documento presentato dall'Intendenza solastica tedesca contenente le quattro proposte e le motivazioni che spingono all'unificazione dei calendari. Settimana di sei giorni con vacanze lunghe, lezioni a sabati alternati con rientro o ferie più brevi, settimana di cinque giorni con vacanze lunghe come oggi però con tre o più rientri, settimana di cinque giorni con due rientri e due settimane in meno di vacanza: questo il poker di strade ipotizzate. "I motivi che spingono all'unificazione - spiega l'Intendenza - sono l'aiuto all'organizzazione famiilare, snellimento nella gestione dei trasporti e la possibilità di contare su orari sociali e non territoriali". Di didattico, insomma, nulla di stravolgente: "Per la scuola - riprende il documento - ci sarebbe un'agevolazione nell'organizzazione di compiti ed esami". Necessità che fino all'altro giorno in pochi avevano invocato, ma  diventate
assolutamente prioritarie nel momento in cui l'agenda di Kasslatter Mur ha coinciso con quella provinciale. La questione logistica innervosisce ulteriormente Tommasini: "Abbiamo necessità di alternanza per le mense, mentre il tanto temuto discorso sui trasporti non tiene conto del fatto che gli orari diversificati permettono un maggiore snellimento del traffico in una città come Bolzano". 
Sulla questione è intervenuto anche il rappresentante della Uil Sandro Fraternali: "È un errore partire dall'organizzazione per adeguare la didattica e non il contrario. L'autonomia scolastica deve rimanere importante. La settimana corta, per esempio, comporta un aumento dei costi della mensa per le famiglie, la modifica ciclica degli orari e ha comunque delle controindicazioni. La scelta va lasciata alle scuole e come sindacato siamo assolutamente contrari all'allungamento del calendario".

Alan Conti


Il comunicato provinciale sull'audizione 

Nessun commento:

Posta un commento