Prodotti Thun in esposizione: nello shop nuova filosofia |
BOLZANO. Tradizione, territorio e marketing di nuova generazione. La Thun si rinnova e punta deciso sulle nuove strategie offerte dagli studi specialistici in tecniche di vendita. La terza edizione di “Thuniversity”, tenutasi ieri nel centro convegni dell’hotel Sheraton, è stata l’occasione giusta per lanciare il nuovo corso nella strategia di promozione del marchio reso celebre dagli angioletti. "Crediamo molto nella tecnica del visual merchandising – annuncia l’amministratore delegato della Thun Paolo Denti – e siamo disposti a investire su questa strada che già nelle sperimentazioni sta dando ottimi risultati". Il visual merchandising, nel concreto, altro non è che un attento studio della disposizione dei prodotti nelle vetrine e all’interno dei negozi, oltre ad analisi di livello scientifico su reazioni, interessi e psicologia d’acquisto. Tecniche, insomma, largamente diffuse nella grande distribuzione alimentare e all’interno delle grandi catene internazionali."Lo sguardo dei clienti – spiega l’esperto Davide Cavalieri della società leader in Italia “Cavalieri Retailing” ai circa 700 dipendenti che hanno partecipato ai corsi formativi – si muove dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra, con una grande e attenta carrellata orizzontale. All’interno dei negozi, quindi, dovremmo disporre i prodotti secondo logiche orizzontali. Il negozio, inoltre, deve avere un suo ordine curato nei minimi dettagli. Il tutto va poi controllato con periodici “clienti fantasma” che hanno il preciso compito di verificare la correttezza di alcuni meccanismi e dell’operato del personale". I numeri della sperimentazione condotta su sei negozi sembrano sorridere alle novità: "Abbiamo registrato – quantifica Cavalieri - un +42% di tocchi sui prodotti del cliente e un +33% di prodotti toccati dal cliente. Si tratta di incrementi molto incoraggianti". Il dato, che di per sé sembra significare poco, acquista molta importanza se si considera che il tocco è spesso preludio all’acquisto. Sfida da vincere, però, sarà limitare il -15% di prodotti che il cliente preleva dallo scaffale, frenato psicologicamente da un ambiente troppo ordinato. "In quel momento deve intervenire il personale e porgere l’oggetto legittimando l’azione del prelievo agli occhi dell’acquirente". Un’attenzione al particolare, insomma, che non è passata inosservata a chi tiene le fila dei famosi angioletti. "E’ una visione totalmente nuova del marketing – interviene Denti – che abbracciamo con convinzione e cerchiamo di armonizzare con altre forme di promozione come lo spot che da oggi sarà trasmesso su Canale 5. Il tutto, inoltre, si trasforma sicuramente in una specializzazione professionale che non può che portare benefici ai nostri dipendenti". La novità trova talmente tanti consensi che in azienda si guarda già ai possibili sviluppi: "Per ora in questa operazione coinvolgiamo solo i nostri negozi monomarca, ma l’obiettivo è di estenderla in futuro anche agli shop in cui possediamo solo un corner o spazi in comune con altri prodotti". Il salto non sarebbe dettaglio da poco: dei 1.222 punti vendita in Italia, infatti, solo 320 sono monomarca, di proprietà o flagstore. "Sarebbe un salto da 700 dipendenti a migliaia di persone coinvolte – quantifica Denti – ma pensiamo di poterlo fare". Snocciolati ieri, intanto, anche alcuni dati sull’azienda che vanta un fatturato di 195 milioni di euro, con una previsione di crescita nel 2011 del 9% rispetto all’anno passato e un numero totale di dipendenti che si attesta a 5.825. Per quanto riguarda il mercato estero, invece, i punti vendita nel mondo tedesco (Austria, Germania e Svizzera) sono 458, mentre quelli in Spagna 18, per un totale globale di 1.698 store. Un impero multinazionale che non intende perdere le proprie radici con la culla altoatesina, sebbene il marketing sorvoli abbastanza volutamente sull’ampia produzione in terra cinese. "L’Alto Adige e il rapporto con tutte le nostre istituzioni – chiude Denti – rimane un punto fermo della nostra politica gestionale. E’ importante che i dipendenti, a ogni latitudine, sappiano la storia del nostro marchio e possano raccontare le sue origini". Concetto rafforzato, in chiusura, da Cavalieri: "La volontà di organizzare Thuniversity proprio qui a Bolzano, nonostante i problemi logistici rispetto ad altri centri italiani, denota la voglia dell’azienda di non tralasciare mai le proprie origini. Il mix tra moderno e tradizione può fare la differenza"
.
Alan Conti
Nessun commento:
Posta un commento