Un curioso indignato in tenera età |
BOLZANO. Gli Indignados
altoatesini si danno appuntamento oggi pomeriggio in piazza Walther "perché solo questa sarà l’occasione per vedere se il movimento è solido
oppure se la gente è venuta alla manifestazione di sabato perché si trattava di
un evento internazionale o perché c’era una bella giornata di sole".
Fischietti, tamburi, cori, insomma qualsiasi forma di dissenso civile e non
violento sarà atteso oggi nel salotto buono della città. L’orario è
indicativamente intorno alle 16 perché tutto con gli Indignados è lasciato alla
piena libertà personale purchè in contemporanea con il vertice economico
italo-tedesco. Sono questi gli elementi emersi ieri nell’assemblea pubblica in
piazza Mazzini cui hanno partecipato circa una cinquantina di persone, qualcuna
delle quali fermatasi perché incuriosita dal capannello estemporaneo formatosi.
Alla stampa, ammessa controvoglia solo per il carattere pubblico
dell’assemblea, vietata qualsiasi intervista personale: niente nomi né cognomi
perché il movimento non vuole una faccia. Le intenzioni, però, sono chiare
anche in forma anonima: "Domani sarà un incontro di risonanza
internazionale, avremo gli occhi addosso e in qualche modo siamo investiti di
una responsabilità particolare. Ci recheremo in piazza Walther per protestare
con quello che abbiamo: tamburi, striscioni, fischietti o cori. Dobbiamo farci
sentire senza creare tensioni con le forze dell’ordine che presidieranno
Palazzo Mercantile. Sappiamo tutti che i violenti non siamo noi, ma solo gli
individui che rispondono agli ordini di qualcun altro". Qualcuno
vorrebbe qualcosa di più incisivo: "Occupiamo la scalinata del palazzo
in via Argentieri, cerchiamo azioni più incisive". La proposta, però,
non raccoglie particolari consensi anche per la prevedibile reazione contraria
delle forze dell’ordine. Proprio la polizia diviene centrale nella discussione
perché l’iniziativa, evidentemente, non è segnalata. "Valutiamo se
informarli perché il vertice sarà importante e la nostra si caratterizza come
una vera e propria manifestazione. L’intenzione, comunque, sarebbe di rimanere
fermi in piazza, senza movimenti o cortei". La regola degli Indignados,
però, è che nessuno detta regole quindi anche nelle modalità di dissenso
potrebbero esserci azioni estemporanee, individuali o di gruppo. "Siamo
contro qualsiasi violenza o discriminazione: chiedo che almeno questi due punti
siano alla base di qualsiasi nostra azione" auspica una ragazza durante
la riunione. Qualcuno, intanto, già si scalda per la situazione nazionale. "Ieri hanno impedito alla Fiom di sfilare – lamenta un giovane – e ora
parlano di cauzioni per manifestare. Ledono i nostri diritti e dobbiamo dare
una risposta forte a questo atteggiamento". Fanno capolino, inoltre,
alcuni dei capisaldi della protesta mondiale: "C’è una forte crisi di
rappresentanza politica e troppe persone sono convinte che solo personaggi come
Draghi, Marcegaglia o Montezemolo possano salvarci dalla crisi. Il nostro
obiettivo è incidere su questa mentalità". Nel mezzo spunta anche una curiosa proposta
“locale”. "A Natale potremmo organizzare un mercatino alternativo, con
prodotti artigianali o oggetti che non usiamo più, basato solo ed
essenzialmente sul baratto. Estromettere la moneta da qualche scambio avrebbe
un forte valore simbolico". In attesa dello stravagante e stimolante
diversivo natalizio oggi tutti chiamati in piazza. Ciascuno con la sua libertà
di essere indignato come meglio crede: con tutti i pregi e i rischi del
caso.
Alan Conti
bravo
RispondiEliminaGrazie :)
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