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giovedì 20 ottobre 2011

Indignados a Bolzano contro il vertice economico

Un curioso indignato in tenera età

BOLZANO. Gli Indignados altoatesini si danno appuntamento oggi pomeriggio in piazza Walther "perché solo questa sarà l’occasione per vedere se il movimento è solido oppure se la gente è venuta alla manifestazione di sabato perché si trattava di un evento internazionale o perché c’era una bella giornata di sole". Fischietti, tamburi, cori, insomma qualsiasi forma di dissenso civile e non violento sarà atteso oggi nel salotto buono della città. L’orario è indicativamente intorno alle 16 perché tutto con gli Indignados è lasciato alla piena libertà personale purchè in contemporanea con il vertice economico italo-tedesco. Sono questi gli elementi emersi ieri nell’assemblea pubblica in piazza Mazzini cui hanno partecipato circa una cinquantina di persone, qualcuna delle quali fermatasi perché incuriosita dal capannello estemporaneo formatosi. Alla stampa, ammessa controvoglia solo per il carattere pubblico dell’assemblea, vietata qualsiasi intervista personale: niente nomi né cognomi perché il movimento non vuole una faccia. Le intenzioni, però, sono chiare anche in forma anonima: "Domani sarà un incontro di risonanza internazionale, avremo gli occhi addosso e in qualche modo siamo investiti di una responsabilità particolare. Ci recheremo in piazza Walther per protestare con quello che abbiamo: tamburi, striscioni, fischietti o cori. Dobbiamo farci sentire senza creare tensioni con le forze dell’ordine che presidieranno Palazzo Mercantile. Sappiamo tutti che i violenti non siamo noi, ma solo gli individui che rispondono agli ordini di qualcun altro". Qualcuno vorrebbe qualcosa di più incisivo: "Occupiamo la scalinata del palazzo in via Argentieri, cerchiamo azioni più incisive". La proposta, però, non raccoglie particolari consensi anche per la prevedibile reazione contraria delle forze dell’ordine. Proprio la polizia diviene centrale nella discussione perché l’iniziativa, evidentemente, non è segnalata. "Valutiamo se informarli perché il vertice sarà importante e la nostra si caratterizza come una vera e propria manifestazione. L’intenzione, comunque, sarebbe di rimanere fermi in piazza, senza movimenti o cortei". La regola degli Indignados, però, è che nessuno detta regole quindi anche nelle modalità di dissenso potrebbero esserci azioni estemporanee, individuali o di gruppo. "Siamo contro qualsiasi violenza o discriminazione: chiedo che almeno questi due punti siano alla base di qualsiasi nostra azione" auspica una ragazza durante la riunione. Qualcuno, intanto, già si scalda per la situazione nazionale. "Ieri hanno impedito alla Fiom di sfilare – lamenta un giovane – e ora parlano di cauzioni per manifestare. Ledono i nostri diritti e dobbiamo dare una risposta forte a questo atteggiamento". Fanno capolino, inoltre, alcuni dei capisaldi della protesta mondiale: "C’è una forte crisi di rappresentanza politica e troppe persone sono convinte che solo personaggi come Draghi, Marcegaglia o Montezemolo possano salvarci dalla crisi. Il nostro obiettivo è incidere su questa mentalità".  Nel mezzo spunta anche una curiosa proposta “locale”. "A Natale potremmo organizzare un mercatino alternativo, con prodotti artigianali o oggetti che non usiamo più, basato solo ed essenzialmente sul baratto. Estromettere la moneta da qualche scambio avrebbe un forte valore simbolico". In attesa dello stravagante e stimolante diversivo natalizio oggi tutti chiamati in piazza. Ciascuno con la sua libertà di essere indignato come meglio crede: con tutti i pregi e i rischi del caso. 
Alan Conti

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