Uno scheletro in mostra al Museo delle Scienze Naturali fino da Aprile |
BOLZANO. Le Dolomiti? Una miniera naturale di fossili e informazioni sulle condizioni del nostro pianeta milioni di anni fa. Oltre ai paesaggi mozzafiato, dunque, è anche questo uno dei motivi che hanno portato al prestigioso riconoscimento di Patrimonio dell'Unesco alle nostre montagne e il Museo di Scienze Naturali lo evidenzia con la mostra: "Dino@Co.-Sauri delle Dolomiti" inaugurata ieri. Lungo un percorso cronologico disposto a ferro di cavallo si alternano fasi importanti della nostra preistoria dal Premiano al Cetacico, dai primi rettili ai dinosauri, da 300 a 65 milioni di anni fa. Ogni quattro o cinque passi una sorpresa: lo scheletro di rettile volante più antico del mondo (Eudimorphon), la vertebra dell'acquatico notosauro che ha spalancato agli studiosi la possibilità di ricercare fossili di ossa, l'ambra più vecchia del globo con tanto di cellula in divisione imprigionata oppure l'orma del grande erbivoro “Pachypes” assunta dagli scienziati come primo punto di riferimento per definire la specie. Il tutto all'interno di installazioni curate e accattivanti che trovano massimo impatto scenico nel grande scheletro di Carnotaurus Sastrei. Tra le chicche anche la ricostruzione del fossile di “Antonio”, uno scheletro di androsauro lungo quasi quattro metri che rappresenta il reperto più completo della specie mai ritrovato, e un approfondimento su “Ciro”, un cucciolo di rettile “Scipionyx Samniticus” che lascia intravedere addirittura i capillari e i cristalli di ferro del sangue.
Tutta la mostra, inoltre, propone tre binari di lettura per il pubblico: dai bambini agli specialisti, passando per gli adulti che si avvicinano al tema con una certa curiosità neofita, tutti possono trovare una chiave di interesse. "Gli 80 fossili - spiega il direttore del Museo di Scienze Naturali Vito Zingerle - vengono proposti in vario modo. Ci sono reperti immediatamente intuibili, altri che richiedono valutazioni più approfondite. Spazio, infine, a progetti, laboratori e giochi per i bambini". I più piccoli, per esempio, potranno scavare nella terra alla caccia di fossili, chiaramente artificiali, che potranno poi portare a casa. "È importante - riprende Zingerle - considerare i fossili come un elemento fondamentale che ha portato le Dolomiti ai riconoscimenti che oggi tutti celebriamo. Si tratta, oltretutto, di una materia che merita il massimo della professionalità e non ci si può improvvisare cacciatori di fossili dato che la legge italiana ne vieta la proprietà privata e la scienza impone trattamenti altamente specifici". A curare l’intera esposizione troviamo la paleontologa Evelyn Kustatscher che sottolinea l’importanza internazionale di una simile collezione. "Tra i vari reperti che presentiamo abbiamo delle autentiche primizie che nascondono scoperte che ancora non sono state pubblicate dagli organi scientifici in modo ufficiale. Per i visitatori più attenti si tratta di curiosità e nozioni individuabili che contribuiscono a dare lustro a questa mostra. Non è un caso, quindi, che la comunità di specialisti sia molto attenta all’avvenimento che abbiamo l’onore di ospitare a Bolzano". Le Dolomiti si sono rivelate uno scrigno di grandi scoperte, ma quanto possiamo ancora aspettarci dalle nostre montagne? "Facciamo solo un passo indietro e consideriamo che appena 30 anni fa nessuno si spingeva ad ipotizzare la presenza di dinosauri o rettili sauri su questo territorio. Oggi, invece, siamo certi del contrario. Per il resto posso tranquillamente assicurare che solo io posseggo materiale per una vita di studi e approfondimenti, quindi chissà quante altre informazioni possono contenere le rocce dolomitiche".
Tutta la mostra, inoltre, propone tre binari di lettura per il pubblico: dai bambini agli specialisti, passando per gli adulti che si avvicinano al tema con una certa curiosità neofita, tutti possono trovare una chiave di interesse. "Gli 80 fossili - spiega il direttore del Museo di Scienze Naturali Vito Zingerle - vengono proposti in vario modo. Ci sono reperti immediatamente intuibili, altri che richiedono valutazioni più approfondite. Spazio, infine, a progetti, laboratori e giochi per i bambini". I più piccoli, per esempio, potranno scavare nella terra alla caccia di fossili, chiaramente artificiali, che potranno poi portare a casa. "È importante - riprende Zingerle - considerare i fossili come un elemento fondamentale che ha portato le Dolomiti ai riconoscimenti che oggi tutti celebriamo. Si tratta, oltretutto, di una materia che merita il massimo della professionalità e non ci si può improvvisare cacciatori di fossili dato che la legge italiana ne vieta la proprietà privata e la scienza impone trattamenti altamente specifici". A curare l’intera esposizione troviamo la paleontologa Evelyn Kustatscher che sottolinea l’importanza internazionale di una simile collezione. "Tra i vari reperti che presentiamo abbiamo delle autentiche primizie che nascondono scoperte che ancora non sono state pubblicate dagli organi scientifici in modo ufficiale. Per i visitatori più attenti si tratta di curiosità e nozioni individuabili che contribuiscono a dare lustro a questa mostra. Non è un caso, quindi, che la comunità di specialisti sia molto attenta all’avvenimento che abbiamo l’onore di ospitare a Bolzano". Le Dolomiti si sono rivelate uno scrigno di grandi scoperte, ma quanto possiamo ancora aspettarci dalle nostre montagne? "Facciamo solo un passo indietro e consideriamo che appena 30 anni fa nessuno si spingeva ad ipotizzare la presenza di dinosauri o rettili sauri su questo territorio. Oggi, invece, siamo certi del contrario. Per il resto posso tranquillamente assicurare che solo io posseggo materiale per una vita di studi e approfondimenti, quindi chissà quante altre informazioni possono contenere le rocce dolomitiche".
La mostra, inaugurata ufficialmente ieri, resterà al Museo di Scienze Naturali di via Bottai fino all’8 aprile 2012. L’esposizione si potrà visitare tutti i giorni, dal martedì alla domenica, con orario 10-18. L’ingresso costa 4 euro, ridotto 3 euro e gratuito per i bambini al di sotto dei sei anni. La combinata mostra-museo, invece, è acquistabile a 5 euro, mentre il ticket famiglia è in vendita a 8 euro. Come sempre previsto un fitto programma di laboratori, workshop e visite studiato appositamente per le scuole: per informazioni sui percorsi didattici si può telefonare allo 0471-412975 oppure consultare il sito www.museonatura.it.
Alan Conti
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