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venerdì 18 marzo 2011
Bolzano città delle bandiere
E’ una festa di bandiera con tante bandiere per la festa. In poche ore i balconi di Bolzano hanno visto moltiplicarsi i tricolori esposti fasciando alcune strade, tra le più rappresentative dei quartieri popolari, di verde-bianco-rosso. Un’esplosione di colore che emoziona ed entusiasma i bolzanini, rivendicando la gioia di festeggiare i 150 anni dell’Italia intrecciata certamente con i valori della cultura del Belpaese, ma anche con le inevitabili polemiche politiche sollevate nelle ultime settimane. Nei negozi, intanto, le bandiere continuano ad essere molto richieste e vanno velocemente in esaurimento con un ritmo di circa un centinaio vendute in meno di quattro giorni per singolo punto vendita.
"E’ molto bello – le parole di Alessandra e Stefano Zaninotto del bar “Cin Cin” di via Torino – tutto questo entusiasmo per una festa che è particolarmente sentita dagli anziani, ma coinvolge pure molti giovani. E’ tipicamente italiana, invece, la frammentazione partitica della manifestazioni: per una volta sarebbe bello che anche Bolzano potesse concedersi l’onore di una festa che non sia caricata di ulteriori significati politici". "Siamo in Italia, è la nostra festa e si celebra come si deve: non ci sono discussioni" il lapidario commento di Ciro Natale. Alice Dalla Serra di “Coconuda” si dice "orgogliosa di una celebrazione che va assolutamente festeggiata. Mi sarei aspettata di più, comunque, dal nostro sindaco Spagnolli". Poco più in là Carlo Zanella e il figlio Andrea stanno decidendo come posizionare al meglio la propria bandiera davanti al negozio di famiglia. "Che bello assaporare un poco di unità nazionale che, francamente, esiste davvero poco. Dobbiamo essere sinceri, infatti, e ammettere che tra un altoatesino e un siciliano ci sono molte differenze culturali però proprio la bandiera è un bel simbolo per sentirci tutti parte di un’insieme più grande. Sull’uso che ne facciamo, inoltre, dovremmo prendere esempio dagli Stati Uniti, dove non perdono occasione per esporla". Affilata ed arguta, invece, la battuta di Paolo Viale, titolare del bar “Sarah”: "E’ bellissima l’atmosfera che stanno creando queste bandiere. In questa provincia, infatti, troppo spesso si vede solo il bianco e il rosso, ma ci si dimentica del verde". Più diretta la sferzata a Durnwalder di Valentino Tavernar: "Il Landeshauptmann ha sbagliato a sputare nel piatto da cui mangia lautamente". Teresa Ciccozzi spinge la memoria indietro nel tempo: "Giusto esporre il tricolore sul balcone, ma sono sbigottita dal teatrino politico. In occasione del centenario, cinquant’anni fa, non ci furono tutte queste polemiche". All’interno del negozio di giocattoli “Il Grillo” la cubana Marilyn Herrera ci accoglie con un sorriso: "Non mi chiederà anche lei una bandiera? Scherzi a parte tra ieri e oggi ne abbiamo vendute circa 25, mentre sabato eravamo a 67, un autentico assalto. Da straniera, comunque, ammetto di essermi molto emozionata nel vedere i tricolori sui balconi e sono contenta di assistere alla voglia di festeggiare che avete voi italiani. Giusto così". Elisabetta Bertolucci, in fila alla cassa, ci mostra orgogliosa la sua coccarda italiana. "Da qualche giorno la indosso sulla giacca e dovremmo metterla tutti, in onore a un patrimonio culturale che va celebrato come si deve. La politica va lasciata fuori dalla porta perché non ci rappresenta e noi italiani siamo pronti ad accogliere a braccia aperte i concittadini tedeschi per riunirci tutti insieme, senza farci dividere da nessuno".
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