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martedì 1 marzo 2011

I bolzanini: «Fare subito il raddoppio Il Comune si svegli, la città è stufa»


BOLZANO. Il maxi ingorgo che ha paralizzato la città mercoledì scorso a causa dei cedimenti dalle pareti ammuffite della galleria del Virgolo è stata la più classica delle gocce capaci di far traboccare il vaso della pazienza dei bolzanini, che invocano un intervento definitivo sulla viabilità. Quotato il raddoppio dell'arginale, ma anche il completamento del sistema di gallerie della statale 12. Ad alzare la voce, comunque, sono pure i pendolari, in arrivo da Sarentino o dalla Bassa Atesina e sconfortati da una città inadatta a sopportare, dal punto di vista della viabilità, il suo ruolo di capoluogo. «Il raddoppio dell'Arginale non solo è auspicabile - le parole di Giorgio Guerra - ma addirittura necessario. Mi devono spiegare, inoltre, tutta questa cocciutaggine nel voler lasciare chiusa viale Trento. La città soffre tutta di una viabilità non all'altezza e hanno ragione gli abitanti di viale Trieste o via Roma a protestare». Concisa, invece, la sentenza di Sandra Di Biasi, pendolare della Bassa Atesina: «Per chi si sposta in auto Bolzano fa pietà». Gianni Bonadio, dal canto suo, si concede una riflessione più articolata, condivisa dalla sorella Giuseppina: «Più che la doppia corsia in una strada che è comunque sempre intasata, sarebbe bene cominciare a ragionare approfonditamente sulle soluzioni che si possono adottare per il completamento del sistema di gallerie della SS12. Bisogna raggiungere l'obiettivo di liberare tutta la città dalla morsa delle auto e in questo anche noi cittadini dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e utilizzare di più bicicletta e bus. Non è possibile, comunque, che per qualche calcinaccio ci siano persone, come un nostro familiare, costrette a impiegare due ore per attraversare un centro tutto sommato piccolo come Bolzano». Guardano al trasporto pubblico pure Thomas Puff ed Elias Loddi: «L'amministrazione deve crederci in modo più convinto, realizzando più chilometri di corsie preferenziali e rendendo così il bus molto più appetibile rispetto all'auto privata. Dal canto suo la Sasa dovrebbe impegnarsi a fare qualcosa per i ritardi scandalosi. L'Arginale, invece, avrebbe bisogno di una seconda corsia perché in Italia non esiste strada realizzata così male. Per verificare l'incapacità del Comune nella gestione della viabilità, comunque, basta andare in via Vittorio Veneto, dove vige un sistema di semafori incomprensibile che fa perdere un sacco di tempo e che nelle ore di punta crea code». Mario Ninno, invece, ha fretta: «Il raddoppio è assolutamente indispensabile prima che succedano altri guai. La cittadinanza ha voglia di vedere un Comune capace di decidere per qualche grande opera che aiuti il traffico: siamo stufi del piccolo cabotaggio e del libro dei sogni con l'autostrada interrata e un Masterplan buono per accendere le stufe. Adesso scopriamo addirittura che i soldi per la seconda corsia ci sono: una delusione». Arriva quotidianamente da Sarentino, invece, Marco Isabella: «Al mattino la lentezza del percorso è esasperante. La galleria di Monte Tondo, a questo punto, diventa un'opera su cui insistere». «Prima il raddoppio dell'Arginale - ribatte Alessandro Fava -, poi il resto. La città ha bisogno di risposte subito ed è stufa dell'attendismo esagerato dell'amministrazione». Chiusura con Giorgia Obrelli e Caterina Gaier: «Sulle strade di Bolzano si perde sempre troppo tempo. Inutile trincerarsi dietro al refrain dell'utilizzo del mezzo pubblico perché anche gli autobus, purtroppo, pagano dazio a una viabilità quantomeno discutibile. Ora speriamo che il caos del Virgolo possa aver insegnato qualcosa, altrimenti ai prossimi calcinacci non potremmo accettare scuse o il solito scaricabarile». (a.c.) 20 febbraio 2011

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