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domenica 17 luglio 2011

Scuola: futuro bilingue e con il patentino


Classi bilingui in tutte le scuole italiane dell’Alto Adige e certificazione linguistica pari al patentino B per tutti gli studenti che conseguono il diploma. L’assessore provinciale alla scuola italiana Christian Tommasini fissa, a margine della conferenza stampa di presentazione dei dati statistici di fine anno scolastico, l’asticella della misure concrete che la politica intende adottare nell’ambito dell’istruzione plurilingue. La riflessione sui mesi passati, quindi, ben presto si trasforma in uno sguardo verso un futuro fissato entro il termine della legislatura nel 2013, quindi tra appena due anni. "Al momento – le parole dell’assessore – siamo in una fase di ampliamento del potenziamento linguistico, per cui a breve intendiamo attivare le classi bilingui nelle primarie di tutto il territorio per rispetto del concetto di pari opportunità. Le punte d’eccellenza hanno portato avanti la sperimentazione e continueranno a esserci, ma ora vogliamo innalzare il livello generale dell’offerta allargandola il più possibile". Non è un mistero, però, che tra i docenti serpeggi preoccupazione: in campo si gioca una partita che mette in palio una buona fetta di occupazione. "Conosciamo la situazione e siamo consci della necessità di trovare un punto d’equilibrio. Credo che una formula basata su 9-10 ore di insegnamento veicolare settimanale possa essere azzeccata. Non dimentichiamoci, comunque, che i numeri delle iscrizioni alla scuola primaria segnalano una costante crescita, quindi il bacino occupazionale resta solido". Non di solo elementari, però, può vivere la scuola altoatesina: "Vero – conferma Tommasini – e non a caso la sperimentazione comincerà a entrare anche alle medie dal prossimo anno. E’ nostra intenzione, comunque, stabilire degli obiettivi concreti da raggiungere sulla base delle certificazioni linguistiche. Sarà nostro preciso impegno, per esempio, condurre gli studenti a incamerare un attestato di conoscenza linguistica certificata pari al patentino B a conclusione delle scuole superiori: a breve presenteremo un documento ufficiale che stabilisca con precisione tutti gli step in relazione ai diversi gradi scolastici. In questo modo potremmo anestetizzare l’ansia da patentino e rendere i curriculum dei nostri ragazzi più solidi su scala europea". Le superiori, intanto, prossimo anno testeranno con mano la riforma. "Credo sia stato fatto un buon lavoro con il biennio unitario e la divisione nelle tre colonne di licei, istituti tecnici e professionali I primi dati sulle iscrizioni, intanto, indicano un’inversione di tendenza con un rallentamento del processo di liceizzazione. Dal punto di vista linguistico, invece, cercheremo di aumentare gli scambi con varie formule sia tra docenti sia tra i ragazzi. Qui, però, avremmo bisogno della collaborazione dell’Intendenza tedesca". Passiamo, infine, alla scuola dell’infanzia "dove proporrò un patto con le famiglie che le impegni, per esempio, a dedicare a casa 10-15 minuti a giochi nella seconda lingua. La società ci sta molto aiutando in questo cambiamento, ma abbiamo bisogno di una fattiva collaborazione con l’extrascuola per essere realmente efficaci. Gli accordi con il tessuto famigliare potranno poi essere uno strumento di coinvolgimento ampliabile".
Ieri, però, è stata anche giornata di numeri con le statistiche presentate a bilancio dell’annata appena conclusa al termine degli esami di Maturità. Proprio quest’ultimi hanno catalizzato l’attenzione con il 98,4% degli studenti che ha superato la prova e una provenienza del 54% dai licei, del 28,7% dagli istituti tecnici e del 17,1% dalle professionali. In totale si tratta di 884 ragazzi su 898 che hanno concluso positivamente il ciclo. Per quanto riguarda le votazioni finali, si registra un aumento dei punteggi alti con un 23,4% che si attesta tra l’81 e il 99, mentre sono 35 i ragazzi usciti con 100 e solo tre capaci di centrare pure la lode. Decresce del 2,46%, invece, il totale delle valutazioni tra il 61 e il 70. Fa riflettere, inoltre, il dato che vede la prima classe delle superiori come la più difficile con il 19,3% di studenti non ammessi e il 28,3% con sospensione di giudizio. "Dobbiamo migliorare – commenta la sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei – i processi di orientamento per abbassare questa soglia di errore. La riforma, in questo senso, può aiutarci". Analogo problema è stato registrato nella scuola tedesca "dove una politica di potenziamento dell’orientamento – spiega l’assessore Sabina Kasslatter Mur – sta cominciando a dare risultati migliori". Altro dato espressivo è il 15,84% di studenti sospesi in tedesco nella classe quarta delle superiori: spia evidente che a un soffio dalla conclusione del ciclo diversi ragazzi non raggiungono livelli sufficienti nell’apprendimento della seconda lingua. Uno sguardo, infine, agli esami di terza media superati dal 94% degli scolari, di cui il 5,3% addirittura con il massimo del punteggio. Il voto più quotato è stato il 6 ottenuto dal 29,9% degli scrutinati, anche se la tendenza rispetto all’anno scorso vede un livellamento verso i gradi medio-alti della scala valutativa e un contestuale abbassamento di eccellenze e situazioni particolarmente critiche.

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