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giovedì 14 luglio 2011

Virgolo: che ne sarà di noi?


Dalle fattorie degli animali alla casa per anziani: sul Virgolo ancora non si vede una ruspa e impera il degrado, ma il cantiere, seppur di idee, sta già ribollendo. Un’esplosione di creatività registrata ai tavoli del maso “Kohlerhof” durante l’incontro organizzato dal consigliere comunale con delega sul futuro del colle cittadino Rudi Benedikter. Quattro tavoli, una ventina di partecipanti e una moltiplicazione di idee, molte delle quali direttamente collegate al quartiere di Oltrisarco e Aslago. Alberghi, sale da ballo, centro wellness, ristoranti, funivie, scalinate, spazi per la musica e vetrina per i prodotti altoatesini: le proposte del post Thun piovono copiose, ma l’incontro è forse servito per individuare il primo e fondamentale nodo da risolvere. Non si va da nessuna parte, infatti, se prima non si supera il bivio che da una parte porta a interventi impattanti e investimenti privati e dall’altra conduce a un puro intervento pubblico, magari meno dispendioso. C’è, comunque, anche chi cerca di uscirne con una via intermedia sotto la bandiera della compartecipazione. Altro punto fermo è senz’altro la condizione di un flusso consistente di persone per prevedere un trasporto a fune. Posti i paletti, dunque, libero spazio alla fantasia coordinata dalla moderatrice Evi Keifl e supervisionata dallo stesso Benedikter. "La cornice entro la quale dobbiamo muoverci è quella del rispetto del Masterplan, rendendo il Virgolo alla cittadinanza e trovando un accordo con i proprietari. Raccogliere le idee è il primo passo per l’elaborazione di un documento programmatico che possa essere il più possibile condiviso". Presente alla discussione anche l’assessore comunale all’urbanistica Maria Chiara Pasquali che punta decisa verso "la realizzazione di una vetrina dei prodotti tipici dell’Alto Adige sia nel settore dell’artigianato sia di quello gastronomico".
Migliaia di scalini perché l’ascesa al Virgolo sia anche un bel regalo al proprio fisico e una concezione totalmente pubblica e poco impattante della riqualificazione complessiva. Sono questi i presupposti da cui muove il progetto presentato da Verena Segato e Maria Teresa Fortini del Comitato “Il Nostro Virgolo”. "Per il collegamento abbiamo previsto una scalinata da 1.088 gradini da 18 centimetri con una lunghezza di una funicolare di 342 metri e un dislivello di 196. Pendenza piuttosto impegnativa al 70%. "A monte – spiegano Segato e Fortini – cerchiamo una soluzione che permetta veramente a tutti di godersi il Virgolo senza particolari esborsi, speculazioni e stravolgimenti ambientali. Abbiamo ipotizzato, per esempio, il restauro dell’Hotel Bellavista del 1898 seguendone la struttura originaria e rendendolo una casa passiva in grado di ospitare, per esempio, centri di socializzazione al costo di circa un milione di euro".
Forte la presenza di Circoscrizione e residenti di Oltrisarco che dimostrano di tenere particolarmente al futuro del colle che sormonta Aslago. "Personalmente – apre le danze Wally Rungger – opterei per una soluzione soft che permetta di pensare alla manutenzione e riqualificazione di quanto già c’è. La mia idea è quella della predisposizione di alcuni impianti per il tempo libero con un collegamento a fune, senza però stravolgere il volto del Virgolo. Da analizzare pure il progetto di una casa di cura per anziani, mentre trovo poco convincente l’idea di un centro benessere". Cristina Baldo, consigliere del Pd, immagina un "percorso botanico che parta da Aslago e colleghi il monte al quartiere, magari basandosi su una sinergia con il meranese Trauttmannsdorf. Bene anche l’idea del centro per anziani e l’apertura di un nuovo ristorante, purchè si mantenga fisso il presupposto di un accesso totalmente gratuito". Chiara e decisa, infine, la ricetta di Dario Caldart: "Nella parte alta bisogna permettere a un privato di investire in un centro benessere che è ormai la nuova frontiera per molti imprenditori, mentre nella zona più bassa vedrei bene l’edificazione di appartamenti per studenti e professori universitari".

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