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venerdì 1 luglio 2011

Il Centro chiede le telecamere


di Alan Conti


BOLZANO. Il parco della Stazione è il biglietto da visita della città, mentre il Centro è sicuramente la meta principe del turismo bolzanino: impossibile non considerare il problema sicurezza emerso in questi luoghi. Così la Circoscrizione Centro-Piani-Rencio non ha esitato a prendere posizione dopo il recente episodio di cronaca presso il parcheggio Mayr Nusser e le polemiche legate alle condizioni del parco dirimpetto alla stazione. Dalle telecamere al dialogo: ciascun consigliere ha la sua ricetta politica per diminuire le preoccupazioni, ma sulla necessità di un qualche intervento il fronte è compatto. Priorità all'asse via Garibaldi-via Marconi-piazza Stazione e ai rioni dei Piani e di Dodiciville, ormai palcoscenico quotidiano della prostituzione. Chiaro anche l'obiettivo comune: restituire questi luoghi a turisti e bolzanini senza più alcuna preoccupazione. A rompere il ghiaccio ci pensa il presidente Rainer Steger (Svp): «Certamente la soluzione preferibile sarebbe quella di una presenza più costante e frequente delle forze dell'ordine. Sappiamo, però, che questo desiderio si scontra con ragioni di ordine economico e di personale a disposizione. Da questa consapevolezza deriva l'appoggio della Circoscrizione alla proposta di un sistema di telecamere di controllo: rispettando tutti i vincoli imposti dalla privacy, possono essere un deterrente importante in alcune situazioni. Sul parco della stazione, invece, sarebbe importante muoversi sul doppio binario della riqualificazione strutturale e dell'incentivo ad iniziative e manifestazioni che possano renderlo più frequentato dagli stessi bolzanini». Molto critico, dal canto suo, è Stefano Lucchi (Pdl). «Bisognerebbe mettere in atto tutte quelle misure bocciate dal sindaco Spagnolli, allergico alle ordinanze. I problemi, infatti, sono diversi e di varia natura. Via Portici, per esempio, è costantemente ostaggio dei mendicanti, ma nessuno all'interno dell'amministrazione ha mai pensato di cercare delle soluzioni concrete e tempestive. Il discorso delle telecamere contro gli atti di violenza, invece, non dovrebbe richiedere tutto questo dibattito perché tra privacy e sicurezza io non avrei dubbi su cosa scegliere». Ci sono poi i grandi nodi dell'immigrazione e della prostituzione: «Che bisogno c'era - riprende Lucchi - di fare di via Marconi un ghetto assoluto concedendo licenze agli stranieri in serie e, di fatto, allontanando la componente locale da quella strada? La semplice presenza delle forze dell'ordine, invece, potrebbe essere la soluzione contro la prostituzione dato che secondo alcuni dati generali basta una divisa per scoraggiare un centinaio di persone pronte a delinquere. Per riconsegnare il parco della Stazione ai cittadini, infine, partiamo dalle piccole misure come il divieto di calpestare l'aiuola. Le iniziative, a quel punto, sarebbero una felice conseguenza». Diametralmente opposta è la posizione di Verena Mumelter (Verdi): «L'idea di essere osservata da decine di telecamere mi mette a disagio e credo che non risolva nulla. La chiave sta nel dialogo». C'è spazio anche per una speranza legata al parco della Stazione: «Quando ero piccola è stato il primo luogo dove ho imparato alcune parole di italiano visto che andavo lì a giocare con i miei compagni. Oggi sarebbe bello che quell'area verde tornasse a ricoprire un importante ruolo sociale scoprendo, magari, le nuove lingue dell'immigrazione». «Siamo sinceri - interviene in chiusura Generoso Rullo (Pdl) - difficilmente potremo restituire il parco alla funzione di una volta, ma renderlo un posto tranquillo dove permettere ai turisti in viaggio di svagarsi un poco è un obiettivo alla portata. Prima di tutto, però, è necessario migliorare e potenziare l'illuminazione, poi ci si può concentrare su nuove manifestazioni per attirare anche le famiglie. Le altre criticità legate alla sicurezza, infine, potrebbero essere combattute attraverso l'installazione delle telecamere, sempre che l'amministrazione decida di decidere».
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30 giugno 2011

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