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giovedì 30 giugno 2011

Maturità, con il «quizzone» scritti finiti. Manca solo l'orale poi sarà università


di Alan Conti


BOLZANO. Finita ieri la prima parte degli esami di Maturità in città con la quarta prova ormai genericamente nota come "quizzone". Un compito, in sostanza, costituito generalmente da tre materie scelte dalla commissione d'esame con domande inerenti al programma affrontato durante l'anno scolastico. E adesso l'ultimo scoglio: l'orale. Tutto come previsto, quindi, all'uscita degli istituti tecnici, mentre al liceo classico "Carducci" è spuntata la sorpresa inaspettata del greco come quarta materia: inconveniente che ha indispettito alcuni studenti. Ora, però, tra la scuola superiore e il mondo accademico o professionale resta solo l'orale, quindi è normale che i ragazzi comincino a svelare concretamente il proprio futuro. Scienze delle finanze, inglese e matematica: questo il trittico uscito sulla ruota dell'indirizzo Igea dell'Itc "Battisti". «Le derivate mi hanno creato difficoltà - ammette Petra Panfili - ma per il resto sono soddisfatta e fiduciosa. Il prossimo anno lavorerò e studierò per il patentino, poi continuerò con l'università, ma via da Bolzano. E' praticamente impossibile pensare di restare per chi non ha particolari attitudini con le lingue, poi città come Padova, onestamente, hanno una marcia in più per gli universitari». Numeri e cifre sono state il fastidio principale anche per Fabio Zani: «Naturalmente matematica è stata la materia che più ha comportato delle difficoltà, ma l'avevamo previsto. Ora ci concentriamo sull'orale e poi finalmente sarà finita». Federico Belarelli, poco più in là, tira un sospiro di sollievo: «Finalmente anche gli scritti sono andati». Tutti in rotta verso Trento, invece, Chiara Colozza, Morena Ferraro e Angelo De Sarro. «Prima di tutto si tratta di un ateneo che ha una tradizione più lunga e uno spettro di scelta proporzionale alla sua storia. Dal punto di vista dell'offerta extra ateneo, poi, non è comparabile con Bolzano». La quarta prova ha lasciato l'amaro in bocca, come detto, ad alcuni studenti del liceo classico. L'inserimento improvviso del greco e alcune domande "fuori programma" di biologia hanno girato la luna di molti ragazzi. «E' vero - spiegano sulle scalinate Greta Plattner, Giulia Vigl e Federico Gallina - che alcune domande non ce le aspettavamo, ma tutto sommato pensiamo di essercela cavata. Ora spazio all'orale e all'estate. Il prossimo anno, comunque, si andrà a studiare lontani da Bolzano, ma non sempre si tratta di un'avversione alla città, quanto semplicemente la scelta di percorsi di studio che la Lub non offre». Sembrano lontani i tempi, insomma, in cui le nuove generazioni non vedevano l'ora di dribblare il capoluogo altoatesino. «Siamo sinceri - interviene Max Meraner - in fondo in questa piccola conca incastrata tra le Alpi non si sta affatto male, quindi personalmente non sono divorato dalla voglia di separarmi dalla città». Marco Scippacercola esce dall'atrio del liceo con un eloquente «una prova impossibile, davvero impossibile», ma davanti al taccuino mitiga il giudizio: «Le difficoltà erano più che altro legate ad alcune domande di biologia che non avevamo affrontato durante l'anno. A tutto bisogna aggiungere la sorpresa del greco con un commento alla tragedia, ma siamo arrivati lo stesso alla fine. Il prossimo anno? Studiare in un'altra città aiuta senz'altro l'esperienza e il bagaglio personale». Contropiede della commissione riuscito, infine, anche al liceo scientifico "Torricelli". «Tutte le previsioni - chiude Giacomo Gatti - puntavano verso filosofia e invece nel compito ci siamo ritrovati storia. Effettivamente è stata una sorpresa, speriamo di essere riusciti a reagire bene».
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29 giugno 2011

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