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lunedì 27 giugno 2011

I politici tedeschi: troppo dialetto in classe


BOLZANO. Dopo la prima tornata di audizioni si registrano già alcune reazioni politiche, in aula e a margine dell'appuntamento, da parte dei componenti della commissione speciale per l'apprendimento della seconda lingua. Particolare attenzione, chiaramente, viene posta alle metodologie, mentre si accende un dibattito sul fenomeno della diffusione del dialetto tedesco. L'assessore alla scuola italiana Christian Tommasini oggi tirerà le conclusioni finali, ma già ieri ha lasciato intravedere quali saranno gli sviluppi futuri sul tema. «Posto che ormai il potenziamento delle scuole primarie secondo il modello delle sezioni bilingue è ben avviato, ora è nostra intenzione rafforzare in modo sistematico il meccanismo degli scambi. Che siano tra docenti o parti di classe, infatti, possono contribuire in modo determinante a incentivare i rapporti tra i due gruppi e stimolare il contesto d'uso. In questo, logicamente, abbiamo bisogno dell'Intendenza tedesca. Sentiamo la necessità, comunque, di un sistema di monitoraggio che permetta di confrontare i risultati nel tempo». "Il nostro obiettivo è quello di formare cittadini attivi e plurilingui", ancora Tommasini. Donato Seppi, consigliere di Unitalia, batte sul tasto del dialetto: «Esiste la necessità di impararlo perché non possiamo far finta che non esista, anche se nessuno dei relatori ha voluto affrontare in profondità il problema». Concorda, in parte, la presidente di Commissione Martha Stocker (Svp): «Sarebbe opportuno invitare le persone di madrelingua tedesca a usare più spesso la lingua standard». Alessandro Urzì (Fli) si iscrive alla lista dei «preoccupati per il rapporto con il dialetto tedesco, ma mi chiedo se non si possa far coincidere la Maturità con il patentino B». Elena Artioli (Lega Nord) guarda invece al modello ladino: «Un esempio che abbiamo in casa e che nei dati del servizio di bilinguismo si dimostra essere estremamente funzionante. Il dialetto sudtirolese, invece, andrebbe insegnato nelle scuole». Riccardo Della Sbarba (Verdi), dal canto suo, ha acceso i riflettori sulla scuola superiore: «Dove mancano gli insegnanti doppiamente competenti». Completano la commissione l'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner (Svp) e il consigliere Maurizio Vezzali, mentre pesa l'assenza dell'assessore alla scuola tedesca Sabine Kasslatter Mur. (a.c.)
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