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lunedì 6 giugno 2011

Via Torino: «Apertura fino alle 20.30 per attirare clienti da altri quartieri»


di d'Alan Conti
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BOLZANO. Posticipo serale una volta la settimana. La proposta è stata lanciata da negozianti ed esercenti del cosiddetto centro commerciale naturale tra via Torino e via Roma: tenere le porte aperte fino alle 20.30 per una giornata stabilita. L'idea, mutuata da alcuni negozianti di Laives, viene valutata anche come grimaldello per differenziarsi dal Centro. Posto che a livello di manifestazioni difficilmente si può reggere il confronto, ecco che dietro alle casse si cerca di rimboccarsi le maniche, per di più in un periodo estivo in cui il caldo desertifica le strade nelle prime ore del pomeriggio. Incognite da risolvere, comunque, rimangono la scelta del giorno, l'incidenza delle abitudini e la capacità di attirare clienti anche da altri rioni. Per quasi tutti gli operatori, però, si può partire e tentare fin da subito, mentre automatica scatta la benedizione dei baristi. «Per chi ha un locale - esordiscono Alessandra e Stefano Zaninotto del bar "Cin Cin" - è evidente che i negozi aperti a lungo rappresentino un vantaggio non indifferente. Il salto di qualità, però, bisognerebbe ricercarlo nella capacità di attirare persone dagli altri quartieri, proprio come fa il Centro». Onesta anche la valutazione di Roberto Fontana, titolare del "Romagnolo": «Durante il periodo estivo non può che essere un bene e un tentativo si può fare. Va detto, però, che alle 20 le strade della zona cominciano ad essere vuote, quindi bisogna prepararsi a stimolare un cambio nelle abitudini della gente». «Per me si potrebbe applicare l'orario allungato anche a più giornate - interviene Germana Zancanella che di professione fa la commessa - perché nelle ore più calde è molto difficile vedere un movimento continuo. Certo, si tratta di una sperimentazione, ma la strada potrebbe trovare nuova vitalità. Bisogna decidere bene, invece, il giorno della settimana puntando sulle serate più calme come mercoledì o giovedì piuttosto che sul weekend». Alice Dalla Serra dal bancone di "Coconuda" prova a soppesare pro e contro. «Da una parte durante le manifestazione serali ci siamo accorti che i clienti cominciano ad arrivare dopo le 21 e non tra le 19 e le 20.30, ma dall'altra è vero che nei pomeriggi estivi il grosso del movimento comincia intorno alle 17 con le uscite dal lido di viale Trieste». Maria Claudini del "Punto Tim" di via Roma non boccia l'idea, ma prova a spostarla di zona: «Abbiamo un negozio pure in via Palermo e penso che lì l'orario prolungato potrebbe funzionare meglio data la natura più residenziale. La vera discriminante necessaria, però, è che tutti partecipino compatti altrimenti tanto vale rimanere con le chiusure tradizionali». Giuliano Brigante e Flora Maria Kruger del bar "Giuliano, il brigante" auspicano una sferzata immediata: «Questa zona è morta, quindi non possiamo che salutare con entusiasmo queste proposte. Tenere aperto fino alle 20.30 potrebbe generare un poco di quel movimento necessario a rilanciarsi. I discorsi attorno al centro commerciale naturale sono tutti belli, ma adesso vogliamo delle misure concrete perché se luoghi come il "Twenty" mettono in difficoltà i negozi di vicinato, lo stesso si può dire nel campo delle ristorazione, dove slow cost e take away stanno squassando il settore». Chiusura con Albino Zanoni, titolare dell'omonima ferramenta in via Torino: «Siamo pronti a provare perché abbiamo bisogno di più movimento. L'Upload Day, per esempio, è stato un grande successo e sono state sufficienti alcune band di giovani che non vedevano l'ora di suonare. Il prossimo passo è decidere la giornata evitando, se possibile, i weekend».
4 giugno 2011

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