Cerca nel blog

martedì 7 giugno 2011

Canucks-Bruins, chi è in vantaggio?


E il vantaggio, adesso, da che parte sta? Vancouver conduce la serie di finale della Stanley Cup per 2-1, verissimo, ma il punteggio con cui Boston ha schiantato i Canucks non appena messo pattino sul ghiaccio di casa è di quelli imbarazzanti: 8-1. Cifre roboanti che vanno, però, dimensionate ai soli due tempi di netta superiorità perché nel primo periodo di gara 3 nessuno è riuscito a infilare il puck alle spalle di Luongo o Thomas. Verrebbe da dire, quindi, che pesano certamente di più due partite intere che non due frazioni, ma non si può dimenticare lo scarto ridotto con cui sono stati messi in cascina i game casalinghi dai Canucks: sempre con un gol di differenza e sempre, praticamente, in atmosfera da Overtime. Peserà di più, alla fine, la capacità di rompere l’equilibrio dei canadesi o lo strabordio degli statunitensi?
Entra nel vivo, dunque, la serie finale di Stanley Cup: traguardo da brividi per entrambe le franchigie considerato che Vancouver non ha mai alzato la coppa al cielo, mentre il più piccolo dei tifosi di Boston che può ricordarsi una simile festa non ha meno di 21 anni. Prima di gara 3 di questa notte al TD Garden c’erano alcuni punti fermi da cui tutti pensavano di poter partire nell’analizzare questa serie ovvero la parziale insuperabilità dei due goalie, la difficoltà di segnare un solco profondo nello scarto del punteggio, la freddezza mentale di giocatori come Burrows o l’incapacità dei Bruins di gestire bene i Power Play. Bene, tutto o quasi è stato spazzato via questa notte, ma non si può correre nell’errore di mettere in croce il team di Vignault per un passo falso. Non può essere un parziale pesantissimo, infatti, a nascondere che comunque il computo dei tiri arride ai Cancuks, così come il gioco delle prime due partite, se non migliore, è stato senz’altro vincente. I Bruins, però, hanno trovato due gol in PP, sbloccando lo special team grazie alla caparbietà di quella vecchia volpe di Mark Recchi, trascinatore della squadra anche a 40 anni abbondantemente superati. Non è crollato nemmeno stavolta, invece, Tim Thomas e qui forse è rinchiusa la chiave della sfida: se la sua gabbia continuerà a essere blindata ,allora la Stanley potrebbe imboccare la highway di Boston, ma non si può escludere a priori qualche passaggio a vuoto del migliore della stagione nel suo ruolo. La serie con i Lightning, ancor più di quella contro i Canadiens, ha dimostrato che infilare con regolarità i Bruins può essere possibile. Certo che se Henrik Sedin, migliore nella classifica punti della regular season, continuerà a non infilare nemmeno lo straccio di un assist, la salita si farà molto, ma molto più irta.
Alan Conti

Nessun commento:

Posta un commento