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venerdì 24 giugno 2011
Maturità: vince il tema sul rapporto con il cibo L'amore batte Ungaretti
di Alan Conti
BOLZANO. Dalle passioni al cibo: tanti gli argomenti nelle sette tracce del tema di Maturità, ma gli studenti bolzanini alla fine della prima prova masticano amaro. Ungaretti con la sua poesia intitolata "Lucca", le riflessioni su amore e passioni, la figura di Enrico Fermi, la storia degli anni '70, la modernità dei concetti politici di destra e sinistra, il rapporto con il cibo e la fama nella società moderna sono titoli che non hanno entusiasmato chi si aspettava di analizzare l'Unità d'Italia o la guerra in Libia. Il primo motivo di delusione, dunque, è legato essenzialmente al fallimento, peraltro proverbiale, del toto-tema, fatta eccezione per un debolissimo filo che poteva unire le riflessioni sull'energia nucleare alla figura di Fermi. A creare disappunto, inoltre, hanno contribuito i documenti inseriti a corollario dei titoli: quelle citazioni o spunti, per intenderci, che i candidati devono inserire in parte nel proprio tema. Argomenti profondi come l'amore, per esempio, secondo i ragazzi sono stati ancorati a suggerimenti troppo restrittivi o in contrasto tra loro. Ma l'unico titolo bocciato all'unanimità è stato il trattato storico sugli anni '70. Difficile, infatti, che gli insegnanti abbiano il tempo durante l'anno di trattare quel periodo, mentre per ovvi motivi anagrafici gli studenti non possono averne un'esperienza diretta. Sarah Daldoss è tra le prime a uscire dal liceo classico "Carducci". «Ho affrontato la traccia intitolata "Siamo quello che mangiamo" analizzando il cibo nell'ottica estremamente utilitaristica suggerita dalla nostra società dei consumi. In generale, comunque, ci aspettavamo ben altri titoli come il nucleare o l'unità d'Italia». Molti hanno optato per il tema legato all'amore e alle passioni. «Ho scelto questa traccia - spiega Valentina Piliego - per la sua ampiezza. Ho cercato di attenermi alle citazioni che ci sono state proposte come lo stralcio dei "Promessi Sposi" sulla monaca di Monza e in generale penso sia andata bene». Stessa scelta per Francesca Florea, Martina Decock e Giulia Ferrari: «Ci sembrava il più facile. Siamo rimaste un poco spiazzate da un ventaglio di proposte non proprio graditissime. Affrontare un universo vasto come le passioni, invece, ci ha permesso di esprimerci al meglio». Chiara Moretti è l'unica ad aver optato per la figura di Fermi, alla caccia di quel nesso con il nucleare. «Sì, ho trovato la strada per parlare di quanto avvenuto nella cronaca recente e mi sono anche potuta un poco sfogare», scherza. Tornano sulla questione dei documenti Jessica Ghirigatto, Valentina De Vito e Maria Bernardi: «Non era così semplice trovare un filo conduttore. L'ampiezza o lo stimolo di alcuni titoli venivano messi in secondo piano dalle ristrette possibilità di elaborazione. Un conto, per esempio, è parlare di amore in generale, un altro farlo cercando una sintesi tra le posizioni di Manzoni, Verga, D'Annunzio o Svevo». Pochi sorrisi anche all'uscita del liceo scientifico "Torricelli". «Tutto difficilissimo - dice scoraggiato Matthias Bernard pochi minuti - compresa la traccia su amore, odio e passioni che ho scelto. Poco male, adesso ci aspetta matematica, un'altra montagna da scalare». «La seconda prova fa veramente paura - confermano Andrea Sanciati, Vincenzo Scaccia e Salvatore D'Urso - mentre il tema sul cibo poteva essere alla portata di tutti. Certo, a essere sinceri ci aspettavamo che almeno una delle tracce tanto annunciate potesse uscire, invece nulla. Il 150esimo, per esempio, sembrava proprio inevitabile, invece ci siamo ritrovati tutti stupiti e qualcuno in difficoltà». Chiusura con la tranquillità di Chiara Sartori: «Ho scelto Ungaretti perché lo trovavo fattibile e comunque si tratta di una poesia che già avevamo analizzato durante l'anno. Da un punto di vista letterario, però, mi sarei aspettata Pascoli, ma va bene così». 23 giugno 2011
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