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sabato 25 giugno 2011
Negli istituti tecnici piace Warhol. Bocciati gli anni '70: «Mai studiati»
BOLZANO. Grande varietà tra le scelte degli studenti degli istituti tecnici per la prima prova della Maturità: quasi tutte le tracce hanno conquistato qualcuno, ma si confermano alcune critiche già mosse dai colleghi liceali al panorama complessivo delle proposte ministeriali. «Il titolo sugli anni Settanta un'assurdità, e chi li ha mai studiati?», era il ritornello ieri in via Cadorna. Rispetto a Classico e Scientifico, però, si nota una leggera preferenza per il tema sul concetto di fama nella società moderna che muoveva i passi dalla citazione di Andy Warhol: "Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti". «La traccia sulla celebrità - cominciano Sonia Milovanovic e Natasha Dalvai dell'Itc "Battisti", tra le prime a completare il lavoro in tutta la città - ci sembrava la più semplice e fattibile. Molte altre tematiche potevano solleticare la nostra curiosità, ma francamente divenivano di difficile attuazione una volta letti i documenti a corollario. E' stato bello, invece, poter inserire la questione di come viene trattato il corpo delle donne nello spettacolo». Jasmin Gafsi ha reagito più di pancia: «Ungaretti non l'avrei mai fatto, la proposta sull'amore non l'ho nemmeno letta, mentre sul cibo ho trovato la giusta ispirazione. Diciamo che mi sono subito sentito stimolato e mi sono potuta slegare dai tanti testi in allegato che presentavano altre trattazioni. Nel complesso sono molto contenta della scelta fatta». Alberto Pasquazzo all'uscita dall'Iti "Galilei" arriccia il naso: «Bisogna essere onesti e ammettere che quest'anno era molto più difficile rispetto all'anno scorso quando uscì, per esempio, la prova sulla felicità. Personalmente ho optato per il tema sulla celebrità agganciandomi a questioni più vicine al nostro mondo come i reality show o i social network». «Cercare dei legami con argomenti che ci appartengono - gli fa eco
Lorenzo Fraccarioli - è stato il riflesso naturale che ha portato molti di noi a svolgere la traccia legata alla citazione di Warhol. In generale, però, siamo tutti molto più preoccupati dalla seconda prova in disegno tecnico perché oggi, bene o male, sapevamo che in qualche modo potevamo cavarcela». Idea originale per superare l'annoso intrico dei documenti è quella seguita da Sara Bonometti, sempre del "Battisti". «Ho svolto il tema sull'alimentazione - racconta - in forma di articolo giornale e ho ipotizzato la cronaca di un convegno in cui, di volta in volta, facevo intervenire i personaggi più noti delle citazioni proposte dal Ministero. Mi aspettavo qualcosa di più, invece, sulla traccia scientifica. Dopo tutto quello che è successo quest'anno tra terremoti e crisi nucleari, infatti, Enrico Fermi mi sembra alquanto anacronistico». Stessa scelta per Daniel Gallo. «Mi sembrava il più semplice da elaborare e, al di là di ogni scaramanzia, già ipotizzo il voto della prova: 10 su 15». Più abbottonato l'amico Amedeo Palugan: «Io immagino di aver totalizzato 8 punti perché ho provato a cimentarmi sulla divisione tra destra e sinistra, ma mi sono tenuto molto aderente ai suggerimenti. Poco male, il primo scoglio è superato». Chiusura con Davide Cuccu che, controcorrente, ha scelto Ungaretti. «Sono appassionato di poesia e "Lucca" - spiega emozionato - mi ha subito catturato per sonorità, metrica e significato. Mi sono ritrovato immediatamente nella sua descrizione del trasferimento e nel sentimento di lasciare la propria città o la propria terra. A breve, infatti, mi sposterò da Bolzano a Trento, quindi la tematica mi ha toccato subito sul personale ed è scatta la scintilla giusta. Penso, perciò, sia andata bene e tutto sommato non sarei così critico con le proposte in generale che invece mi sono sembrate interessanti». Ultima curiosità, proprio su "Lucca": ieri il primo link della poesia a un blog fornito da Google è stato letteralmente preso d'assalto dagli studenti che già dalle 9.35 ne chiedevano all'autore l'esegesi. Dopo un attimo di sorpresa per le decine di interventi su un post di cinque anni fa, l'intervento più saggio del curatore: «Non cercate spiegazioni in internet, ma leggetela e ascoltate quello che suggerisce al vostro cuore».
Alan Conti
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