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domenica 19 giugno 2011
Musica, la legge sarà cambiata
di Alan Conti
zoom
BOLZANO. Dopo la spettacolare manifestazione di giovedì sera in centro - 23 «concerti simulati» e alla fine musica «vera» davanti al Municipio -, oggi la protesta di band e artisti bolzanini contro la rigidità delle regole sulla (o contro...) la musica dal vivo a Bolzano si ripropone sui prati del Talvera con un evento organizzato dal Circolo Masetti e intitolato «Bolzano Suona». Ma la protesta dell'altra sera farà parlare di sé a lungo. Intanto un risultato lo ha ottenuto: il mondo politico inizia a muoversi. In Comune a Bolzano i consiglieri Tobias Planer e Martin Fink (Verdi-Projekt Bozen) e Miriam Canestrini e Sergio Bonagura (Pd) hanno presentato una mozione per chiedere alla giunta di trovare, insieme alla Provincia, "soluzioni tecniche o istituire delle zone di salvaguardia che rendano meno gravoso il rispetto dei decibel, e per distinguere le attività promosse da attività commerciali da quelle no-profit". Anche Angelo Gennaccaro dell'Udc sostiene i musicisti. E dalla Provincia interviene l'assessore competente Michl Laimer: "La legge provinciale sarà cambiata - dice -, abbiamo già inviato la proposta all'ufficio legale e a settembre andremo in consiglio. Daremo più competenze ai Comuni e quindi ai sindaci, almeno per quanto riguarda la valutazione del rumore tollerabile". Il nodo è infatti quello di alzare il limite dei decibel tollerati, che oggi sono 45 e considerati insufficienti dagli addetti ai lavori. Anche i tecnici dell'assessorato di Christian Tommasini lavoreranno alla legge, che darà più responsabilità alle singole amministrazioni cittadine. Eppure non è solo una questione di rumore. “Non si tratta solo di una mezz’ora o di un decibel in più o in meno, qui stiamo affrontando un discorso più profondo sulla dignità stessa del musicista come lavoro e figura”. Andrea Maffei si passa tra le mani il logo di “Freie Musica Musik Libera” con l’ormai celebre Ötzi contrabbassista e parte proprio da lì nel raccontarci il concerto di stasera. Tutti gli amici musicisti del Masetti, infatti, si riuniranno al parco del Talvera per dire con le note che il circolo è ancora vivo e che uno spazio andrebbe trovato per permetterne la continuazione delle attività. Il momento, dunque, dopo la manifestazione dei musicisti giovedì in piazza Municipio è particolarmente caldo sul fronte delle sette note. "Vede – riprende Maffei – dobbiamo porci delle domande sulla funzione della musica nei molteplici eventi della città. Sappiamo che si tratta di una componente fondamentale per moltissime manifestazioni, senza la quale perdono molto, eppure viene spesso trattata come se fosse un semplice sottofondo, da abbassare se infastidisce le chiacchiere o se urta i nervi di un singolo. L’esempio più eclatante di questo, se vogliamo, lo abbiamo verificato durante il Festival del Gusto. L’essere catalogati alla voce “piano bar e musica d’accompagnamento” deve essere una scelta del singolo musicista e non la condizione abituale di chi fa questo mestiere nel capoluogo altoatesino, soggetto a migliaia di altre priorità prima del suo lavoro”. A volte è difficile, però, immaginarsi la vostra arte come un vero e proprio professione. “Dietro ai concerti ci sono ore di studio, di aggiornamento, di ricerca e di meticoloso affinamento di quello che si intende trasmettere. Senz’altro è un qualcosa che amiamo fare, ma non dimentichiamoci che non si tratta solo di salire su un palco e intrattenere: alle spalle ci sono passione e impegno. E’ in questo che il musicista deve vedere riconosciuta più dignità nella nostra città”. Il “Masetti” ha sempre sostenuto e promosso questa condivisione.”Ecco perché stasera è importante esserci in molti, dalle band storiche a quelle più giovani”. Il movimento intergenerazionale è tema caro a Maffei. “La stessa “Freie Musica” mi ha molto colpito per la sua capacità di coinvolgere musicisti di tutte le età. In piazza Municipio si sono trovate diverse generazioni e sono saltati gli steccati di genere musicale: una bella dimostrazione di compattezza e una piacevole sensazione di condivisione”. “Freie Musica” nasce prima di tutto nell’alveo del web, con Facebook quale primo trampolino. Dopo i referendum fior di analisti elettorali si sono affrettati nel descrivere le potenzialità di questa nuova comunicazione che, nel caso della musica di Bolzano, diventa addirittura humus di una protesta. Funziona allora? “Devo ammettere che inizialmente ero piuttosto scettico perché attendevo la verifica dalla carica virtuale alla manifestazione reale. Giovedì, invece, abbiamo assistito a una protesta piuttosto corposa e convinta”. Sono arrivate pure le prime reazioni politiche: “Ci sono state delle rassicurazioni precise da parte di alcuni assessori comunali sulla volontà di aprire un dialogo con la Provincia e avanzare determinate proposte a Palazzo Widmann. E’ evidente che le responsabilità non possono essere tutte da una parte o tutte dall’altra, quindi sarà bene tenere sempre alta la soglia d’attenzione. Rispettare la democrazia, in fondo, è anche non costringere decine di persone a un concerto a piegarsi alla volontà di un singolo che si sente disturbato”.
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