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sabato 4 giugno 2011
Doriguzzi: da 50 anni spacca il minuto
Per leggere la storia di via Claudia Augusta, c’è poco da fare, bisogna indossare gli occhiali del commercio. Luogo privilegiato, in questo senso, è sicuramente l’orologeria “Doriguzzi”, prossima ai festeggiamenti di 50 anni d’attività con tanto di medaglia d’oro consegnata dal presidente della Provincia Luis Durnwalder. Dietro al bancone del piccolo esercizio al civico 43, intanto, si respira ancora l’atmosfera familiare che connota il commercio di vicinato senza bisogno delle etichette appiccicate dall’associazione di categoria di turno. Una sensazione che ha resistito all’usura del tempo donata da chi di lancette che scorrono se ne intende veramente. Aldo Doriguzzi, Maestro Artigiano Orologiaio e la moglie Vilma Trevisan aprono volentieri il loro libro dei ricordi. "Era il primo febbraio 1962 quando abbiamo iniziato rilevando quest’attività, ma la rincorsa nella carriera da orologiaio era già cominciata molto prima". Il padre di Aldo, infatti, si destreggiava già tra molle, corone e cinturini. "Un mestiere imparato da lui che ho continuato a fare anche in collaborazione con mio fratello prima di muovermi in autonomia". E’ a quel punto, però, che la storia di Aldo e Vilma da Treviso incrocia Oltrisarco. "Nel ’55 – raccontano – venimmo qui vista la crisi in Veneto. Prima ci arrangiammo con un lavoro da dipendenti a 55mila lire mensili, poi con l’acquisto di questo locale. Nei primi cinque anni abbiamo faticato gratis per pagarci l’avviamento: erano anni in cui i soldi non giravano tanto". Nemmeno questi, per la verità. "Vero, ma toccando questo tasto non possiamo negarci una riflessione sul decadimento di via Claudia Augusta con la chiusura del traffico e lo smantellamento di alcuni esercizi che ne hanno causato un impoverimento sociale, commerciale e di prestigio. Il mancato passaggio, di certo, ha tagliato il lavoro di almeno il 50%". A Oltrisarco, però, la famiglia Doriguzzi ha impiantato tutta la propria esistenza: oltre al lavoro, infatti, c’è anche la casa. "Questo quartiere – spiega Vilma Trevisan – era davvero una perla in cui ci si sentiva una forte comunità e si trovava tutto quello di cui avevamo bisogno: normale volerci abitare. Oggi quello spirito un poco si è perso, anche se è giusto che chi è rimasto cerchi di trasmetterlo. Noi lo facciamo nel nostro piccolo mantenendo con cura i clienti storici e accogliendo i nuovi". Il tempo, però, è passato all’incasso dei cambiamenti anche sotto il profilo professionale: "La riparazione continua ad avere un certo bacino d’utenza, ma l’oreficeria incontra diverse difficoltà". La serranda, però, prima o poi si abbasserà: "Abbiamo due figli – continua Vilma - ma a nessuno interessa continuare l’attività di orologiai. Aldo ha 80 anni, io 75: dobbiamo metterci nell’ordine di idee che un cambio ci sarà per forza". E’ un altro tassello del mosaico della storia d’Oltrisarco che si staccherà, ma prima c’è spazio per la festa. "Il 20 maggio Aldo riceverà la medaglia dalle mani di Durnwalder ed è invitato al pranzo presso l’hotel Grifone. Io, purtroppo, non sono citata nell’invito, forse perché sono solo aiutante. Spero, tuttavia, di poterlo almeno guardare". Landeshauptmann, coraggio, aggiunga un posto a tavola.
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