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martedì 14 giugno 2011
La coop: via libera o si va dal giudice
BOLZANO. La richiesta danni da 200.000 euro firmata "Park Fiume" è sempre sul tavolo, pronta a partire per piazza Municipio al primo stop istituzionale alla realizzazione del parcheggio sotterraneo previsto in via Fiume. La coop non è disposta a indietreggiare di un millimetro e il semaforo rosso all'opera uscito dalla votazione in commissione mobilità ha acceso ancor più gli animi. Le parole sono grosse: si va dalla presa in giro alla pesante "truffa", passando per un atteggiamento del Comune definito schizofrenico e incomprensibile. Il presidente della coop che riunisce 145 soci, Guido Ferrari, e l'avvocato di Park Fiume, Francesco Coran, rilanciano e pretendono di iniziare con carotaggi e rilevazioni dei saggi geognostici, mentre la chiusura è totale verso l'ipotesi di uno spostamento nel futuro sotto piazza Vittoria. L'agenda attorno al parcheggio vivrà una settimana intensa con la votazione segreta della delibera di martedì in consiglio comunale e l'incontro pubblico voluto dal sindaco fissato per mercoledì 15 alle 19 presso il "De' Medici" di via San Quirino. «Il Comune - comincia l'avvocato Coran - sta assumendo un atteggiamento schizofrenico e la giornata di lunedì è sicuramente simbolica: da una parte la commissione mobilità ha promosso la delibera avversa che approderà in consiglio martedì sera e dall'altra da piazza Municipio si sono completate le pratiche di autorizzazione per carotaggi e rilevazioni». Il documento approvato dalla commissione che rischia di innescare una crisi di giunta, però, non è piaciuto per nulla ai responsabili della cooperativa. «Si sta facendo prevalere l'ideologia alla razionalità perché a rigor di logica la commissione mobilità dovrebbe essere contenta di un lavoro che permette la realizzazione di una pista ciclabile, la diminuzione del traffico globale e l'eliminazione di diversi stalli in superficie. Ecco perché ha dell'incredibile il parere contrario». Ora, però, toccherà al consiglio comunale esprimersi. «Ciascuno si prenda le sue responsabilità perché noi siamo vincitori di un bando cui potevamo partecipare e che legittimamente ci è stato assegnato. Non vorrei usare una parola troppo forte, ma farci sostenere delle spese per un diritto di cui ci privano senza serie motivazioni sembra una truffa. La votazione, infine, dovrebbe essere palese perché siamo pronti a rivalerci sul Comune, ma anche su chi avrà la responsabilità di eventuali stop». Il clima, quindi, è di quelli tesi e lo spostamento in piazza Vittoria è solo fumo negli occhi. «Non se ne parla proprio - chiude Coran - perché i soci abitano tutti nei dintorni e si sono iscritti per avere la macchina in via Fiume. A parte questo, comunque, non ci sono posti nemmeno all'ombra del Monumento considerando una loro lista d'attesa di 40 soci e la volontà del Comune di destinare una parte degli stalli al pubblico». Guido Ferrari, dal canto suo, attacca le perplessità degli ambientalisti. «I Bacini Montani ci hanno fatto pervenire un giudizio di massima positivo e stiamo aspettando le rilevazioni tecniche per capire nel dettaglio quali soluzioni adottare per rendere tutto più sicuro. L'argine del fiume ne uscirà rinforzato da un ulteriore muro, ma per muovere certe accuse bisogna possedere dei dati che, per ora, nessuno ancora ha raccolto. Abbiamo sempre dimostrato massima disponibilità agli uffici competenti, ma il falso allarmismo non può essere tollerato». Costruire vicino al fiume, però, non è proprio una passeggiata: «Tutti questi dubbi, però, non si sono sollevati quando hanno realizzato i ponti del Museion lavorando addirittura nell'alveo del Talvera sottoposto a tutela del demanio. Dov'erano, allora, i comitati?». Martedì il voto della delibera potrebbe aggiungere bastoni alle ruote del progetto. Preoccupati? «Noi no - conclude Ferrari - chi si deve preoccupare è il sindaco e chi intende bloccarci perché la richiesta danni non rimarrà lettera morta. Le delibere, poi, sono poco più che un parere: contano le scelte concrete. Aspettiamo, quindi, il corso degli eventi, ma sicuramente possiamo anticipare che non ci sarà nessuna migrazione in piazza Vittoria perché la nostra cooperativa non è nata con questo obiettivo e molti soci potrebbero smarcarsi data la lontananza». (a.c.) 11 giugno 2011
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