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martedì 14 giugno 2011
Viale Trento chiede concerti, mostre e feste «Apriamo la strada»
13 giugno 2011 — pagina 11 sezione: Cronaca
BOLZANO. Cultura, iniziative e partecipazione: viale Trento può ripartire reggendosi su queste tre colonne. I residenti di una delle strade più chiacchierate della città sono stufi di una vetrina fatta solo di cronaca. L’ultimo episodio di pestaggio avvenuto alcuni giorni fa ha fatto scattare una piccola molla con tanta voglia di reagire.
Teresa Ciampà ha abitato per anni lungo viale Trento «ma adesso mi sono spostata verso Don Bosco, molto più viva e rassicurante. Questa strada avrebbe bisogno di più attenzione e qualche iniziativa per sdoganare la propria immagine. D’altronde la casa di riposo “Villa Armonia” è la testimonianza concreta che anche qui si possono far funzionare le attività». Tony Keitr porta a spasso i suoi due cani all’interno del parco delle Religioni e si concede una piccola riflessione. «Alla sera in molti ci stanno alla larga perché non si fidano, ma è un peccato perché la bellezza del posto meriterebbe una frequentazione più assidua. Per fortuna che noi padroni dei cani ci diamo da fare per mantenere viva questa porzione di verde». Ruggero Furlani, dal canto suo, individua una delle priorità: «Le barriere antirumore verso la ferrovia. Dovremmo ormai essere in dirittura d’arrivo con i lavori e speriamo che si possa veramente ottenere qualcosa perché potrebbe essere un miglioramento significativo della qualità della vita. Per il resto ci sarebbe davvero bisogno di eventi come mostre o concerti capaci di far parlare di viale Trento anche in termini positivi, pur senza nasconderci che i problemi sono tanti. Un miglioramento, invece, va registrato sotto il profilo della prostituzione che da qualche tempo non è più così presente sui nostri marciapiedi». Situazione particolare quella di Dario Schanung che abita proprio sopra il discusso bar “Agadir”. «C’è poco da fare: con certi stranieri non riusciamo a trovare un dialogo culturale. Noi, per esempio, siamo esasperati dalla scarsa pulizia e dal poco rispetto dei proprietari del locale. Alla sera sporcano dappertutto e occupano l’intero marciapiede costringendo i pedoni diretti alla fermata del bus a camminare sulla strada. Non solo, il piccolo giardinetto antistante il bar è diventata una latrina a cielo aperto, mentre schiamazzi e piccole risse sono ormai all’ordine del giorno, anzi, della notte. Ci vorrebbero certamente più controlli da parte delle forze dell’ordine, ma se si riuscisse a far frequentare di più la strada dai bolzanini potremmo ricavarne solo benefici. E’ assurdo, per esempio, che l’unico ristorante cinese in città ad aver aperto e chiuso in pochissimo tempo sia proprio quello di viale Trento: sono piccoli segnali che ci fanno capire come le cose non stiano andando affatto bene, ma badate che non si tratta di razzismo». A conferma dell’ultima dichiarazione Schanung ci presenta la serba Tomka Stanojevic. «Con gli italiani - racconta - abbiamo un ottimo rapporto e in questa strada il vero problema sono le persone maleducate non la nazionalità di provenienza. Io stessa mi sono vista vittima di piccoli furtarelli in passato». La casa di riposo “Villa Armonia”, comunque, viene da tutti indicata come esempio da seguire. «Tutto funziona alla perfezione nella struttura - conferma l’ospite Elia Feldegger - ma sarebbe splendido si riuscisse veramente ad organizzare una mostra all’interno del parco delle Religioni aggiungendo pure qualche gioco per i bambini». Il direttore della struttura Paolo Zenatti, in chiusura, apre le porte «a collaborazioni con il quartiere. La nostra attività è piuttosto circoscritta all’interno dell’edificio per una serie di motivi, ma siamo disponibili a fare la nostra parte per aiutare viale Trento nel suo complesso».
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Alan Conti
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