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mercoledì 28 luglio 2010

Confesercenti: «Il franchising è il futuro»


Alto Adige — 26 luglio 2010 pagina 11 sezione: CRONACA

BOLZANO. «Il franchising è il futuro della città perchè offre strutture e sicurezze che i singoli commercianti oggi non possono avere». È netta la replica all’Unione Commercio di Domenico Sacco, presidente di Confesercenti e gestore stesso di un franchising. «L’errore che fa Duzzi nel stigmatizzare il fenomeno in generale è ignorare che i rapporti tra le grandi aziende e i negozi possono essere di varia natura. Ci sono delle condizioni per cui l’imprenditorialità locale viene salvaguardata, basandosi sul brand unicamente per supporti di partenza, location, ricerce di mercato, know-how e arredi dei punti vendita. Lo sviluppo del commercio bolzanino, c’è poco da fare, deve essere questo e una volta che i Portici saranno saturati i brand si sposteranno anche in periferia». L’elemento di distinzione, dunque, è il grado di libertà che viene lasciato al gestore? «Esatto, in un rapporto positivo, per esempio, viene lasciata mano libera sulla gestione merceologica. I franchising diretti, come possono essere “H&M” o “Pimkie”, intendono controllare tutto. Così facendo, chiaramente, dequalificano anche la professionalità del settore. Purtroppo, a livello generale, anche a Bolzano la tendenza ad affidarsi a questi accordi è piuttosto diffusa». «L’Unione Commercio deve capire che i franchising non sono tutti uguali» riprende Marco Balzari, membro di una famiglia di commercianti da anni e prossimo all’apertura del negozio “Siste’s” di via Grappoli, proprio il punto vendita che ha scatenato l’analisi di Duzzi in cui si condannava la pratica del franchising. «L’aspetto merceologico - spiega - sarà totalmente gestito da me. Sbaglia Duzzi, quindi, a dire che rimarrò semplicemente un direttore responsabile». Balzari indica una strada per non snaturare il Centro: collaborazione promiscua tra brand e commercio locale. «Ovvio che l’omologazione è data da franchising di diretto controllo. Nei casi come il mio, però, rimane sempre il commerciante singolo a fare le sue valutazioni imprenditoriali, sopratutto nella scelta dell’offerta. Il margine di specificità, quindi, si può mantenere senza lanciare allarmi». L’ultimo distinguo è sugli affitti: «Ci possono anche essere ditte che ripianano e alterano il mercato - chiude Balzari - ma nel nostro rapporto la retta è solo a carico mio quindi rimane determinata all’interno del sistema cittadino». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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