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domenica 18 luglio 2010

Piazza Erbe, cartellini irregolari


Alto Adige — 17 luglio 2010 pagina 18 sezione: CRONACA

BOLZANO. I Consumatori avevano lanciato l’allarme già nel gennaio del 2009 e nuovamente nel giugno scorso: gran parte dei cartellini dei prezzi dei mercati ortofrutticoli bolzanini non sarebbe a norma. Parziale conferma l’abbiamo avuta nei giorni scorso in un controllo a campione fatto in piazza Erbe assieme a Luca Marcon del Ctcu. Salta subito all’occhio come non ci sia nemmeno un banchetto che presenti tutti i cartellini in ordine come previsto dalla legge. Le indicazioni da fornire al cliente, infatti, devono essere quattro: denominazione e varietà del prodotto, prezzo, categoria e il Paese di provenienza. La mancanza di anche solo una delle seguenti informazioni fa scattare l’ammenda della polizia annonaria pari a un minimo di 100 euro. «Le infrazioni in cui ci si imbatte - spiega Marcon - sono varie. Si va dalla mancata specifica del prodotto all’assenza completa del cartellino, passando per chi omette la provenienza o la categoria». Passeggiando per il mercato, dunque, si riscontra come i cartellini imperfetti siano diversi: un gran numero di irregolarità pregiudicano più che altro l’aspetto formale che sostanziale, ma per chi viene a Bolzano in visita turistica potrebbe essere un problema, rendendo enigmatica la tracciabilità. Assai più grave, invece, quando la mancanza del cartellino è totale e i casi verificati nella nostra rilevazione sono ben 18. Patate, insalata, sedani, fiori di zucca, radicchio e angurie si presentano piene di colori nelle loro cassette senza nessuna indicazione utile. Piuttosto diffusi anche gli errori nell’indicazione geografica: molti commercianti specificano unicamente la regione o il comune di provenienza omettendo il Paese, altri riportano un generico “estero”, più rara l’omissione completa. Sono 8, infatti, i cartellini visti con indicazione incompleta, mentre solo un paio quelli che non la riportavano in toto. La maggioranza delle irregolarità, però, è da ricollegare alla specifica del prodotto e della categoria: obbligatoria la prima, facoltativa la seconda. Molto spesso l’ordine viene invertito e, per esempio, le mele vengono indicate semplicemente col nome “Golden”. Diffusa anche la completa assenza d’indicazione del prodotto oppure la presenza di cartellini illeggibili o non in vista. Generalmente a comparire in maniera imperfetta sono i cartellini relativi a pomodori, insalata o fagiolini. Sono 24, comunque, le irregolarità avvistate. Molto più contenuta, infine, l’assenza dell’indicazione di categoria riscontrata in un singolo caso. «E’grave - conclude Marcon - che dopo un anno e mezzo l’annonaria non abbia messo un freno a questa pratica». A stretto giro di posta arriva la replica del Comandante della polizia municipale Sergio Ronchetti: «I controlli vengono fatti sistematicamente e addirittura possediamo un arichivio fotografico su questo tipo di infrazioni. A noi risultava una situazione sotto controllo, verificheremo». Prende le difese dei commercianti, pur non rappresentandoli direttamente, Paolo Pavan di Confesercenti. «Ricordiamoci che la prezzatura viene fatta con un lavoro manuale certosino, senza particolari tecnologie, e le informazioni da fornire sono molte. Si può capire, quindi, come qualcosa possa anche sfuggire». (a.c.)

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