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lunedì 12 luglio 2010

Trasporta gli anziani al mare e viene truffato


Alto Adige — 11 luglio 2010 pagina 14 sezione: CRONACA

BOLZANO. Collabora con l’azienda che ha vinto un appalto comunale per il trasporto degli anziani nei soggiorni marini, ma viene pagato con un assegno scoperto di 8.800 euro che non può incassare e che, causa fallimento della ditta di riferimento, difficilmente incasserà. È successo a Karl Di Biasi, titolare di un’omonima ditta individuale di trasporti con sede a Cortaccia. La querela depositata da Di Biasi alla Gdf di Egna risale al 18 febbraio del 2009 e chiama in causa il rappresentante legale di una ditta di Rimini, beneficiaria del servizio di pullman e vincitrice dell’appalto bandito dall’Ufficio tempo libero. Nell’aprile del 2008 la ditta romagnola e “Di Biasi” stipulano un accordo per i viaggi dei soggiorni marini lungo le tratte Bolzano-Rimini, Verona-Rimini e Bolzano-Salsomaggiore avviati poi concretamente tra il giugno e il settembre, di cui sono state emesse regolari fatture. Già il primo pagamento da parte della ditta di Rimini alla “Di Biasi” è stato macchinoso, con ritardi e cambi di partita Iva, anche se alla fine condotto a termine. Il vero problema nasce per le successive prestazioni, tabellate in due fatture rispettivamente di 4.800 e 4.000 euro. Dopo solleciti e nuovi ritardi Biagini invia alla ditta di Cortaccia un assegno di 8.800 euro della Banca popolare dell’Emilia-Romagna che, all’atto dell’incasso, risulta scoperto. L’Ufficio notificazioni esecuzioni e protesti di Cesena conferma il 29 dicembre 2008 la scopertura a causa di mancanza di fondi. Il 18 febbraio 2009, quindi, scatta la querela e a stretto giro di posta arriva all’autonoleggio una raccomandata dello studio legale “Andreini e Bellucci” sulla posizione debitorie della ditta di Rimini. La lettera ammette «un momento di carenza di liquidità». Pertanto, lo studio legale chiede che «i creditori sospendano ogni azione volta al recupero del proprio credito per non pregiudicare definitivamente i loro diritti con l’apertura di una pratica fallimentare». Il 15 aprile 2010, però, piomba sulla ditta “Di Biasi” il fallimento della ditta romagnola sancita dal Tribunale di Rimini. Lungo e complesso, a questo punto, il recupero dei crediti e il disappunto della ditta di autonoleggi è forte e indirizzato anche in vicolo Gumer: «Non solo non veniamo pagati, ma non possiamo nemmeno rientrare delle spese che abbiamo sostenuto verso altre ditte locali di appoggio. A livello economico possiamo parlare di un ammanco di circa 13.000 euro, ma il vero danno è d’immagine visto che molti clienti sono adesso diffidenti. Il Comune non ci tutela, non ci mostra il contratto e non spiega come mai, in piena gara d’appalto, la ditta di Rimini abbia cambiato proprietà». Pronta la risposta di Elena Bettini, responsabile dell’Ufficio tempo libero: «Il bando europeo al ribasso è perfettamente in regola, i cambi di proprietà non pregiudicano nulla. Noi, dal momento che cediamo il servizio non abbiamo più responsabilità sulle scelte di chi ha vinto l’appalto e delle ditte con cui collabora. Sarebbe potuta succedere la stessa identica cosa con un autonoleggio con sede a Rimini invece che Bolzano». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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